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Pescara, strada pendolo: Foschi elenca le modifiche

Pescara. Il presidente della Commissione consiliare Lavori Pubblici, Armando Foschi è tornato sul caso della strada-pendolo di Pescara. “La ricerca delle carte” ha, infatti, commentato a riguardo “sta facendo emergere una realtà sempre più imbarazzante per il Partito Democratico che ha amministrato la città per sei anni, cancellando strade, spostando ponti e assi stradali, con una disinvoltura che oggi si sta trasformando in un incubo per lo stesso Pd”.

Un approfondimento delle carte avrebbe, infatti, consentito di chiarire i primi aspetti relativi ai due assi della strada pendolo, il  braccio sud, progettato sino a via Aterno e quello nord, che, giunto al ponte Capacchietti, doveva proseguire su un asse riservato collegandosi direttamente alla prima canna, con quattro corsie di marcia. Un’opera che, ricorda Foschi, avrebbe determinato solo l’abbattimento di un vecchio fabbricato disabitato.

All’improvviso, però, il percorso sarebbe cambiato: è stato deviato verso mare, finendo in mezzo al traffico urbano, su una rotatoria a due corsie progettata sulla stessa via Aterno, destinata ad accogliere tutto il traffico in arrivo dalle varie traverse. Una deviazione che, in sostanza, ha dunque stravolto il progetto originario.

Tale modifica, da una prima ricostruzione delle carte, sarebbe avvenuta tra il 2003 e il 2007.

La seconda modifica, invece, sarenne legata alla rampa di uscita dall’asse attrezzato su via Aterno. “È sparita all’improvviso dalle carte” precisa ancora Foschi. “Il progetto è stato ratificato e il Comune ha effettuato la sua pubblicazione all’Albo pretorio per le osservazioni dei privati entro i canonici 60 giorni. In sostanza, il progetto originario aveva previsto di occupare ed espropriare la superficie scoperta del privato, per realizzarvi una grossa e ingombrante rotatoria, punto di confluenza del traffico proveniente dalla nuova rampa dell’asse attrezzato, da via Aterno e dal ponte di Villa Fabio”.

Il cambiamento sarebbe avvenuto la scorsa estate, quando l’Ufficio espropri del Comune e l’Ufficio lavori pubblici avrebbero deciso di tagliare la quarta bretella in uscita dall’asse. Una bretella che, comunque, non avrebbe risolto il problema della strada-pendolo, già snaturata dallo spostamento dell’asse costruito a nord.

“Lunedì” ha concluso il presidente “chiariremo la vicenda chiedendo agli uffici di portare tutte le carte, ma soprattutto cercando di trovare una sistemazione per una strada-pendolo mortificata, che rischia di nascere già inutile e alla quale dovremo ora restituire funzionalità, individuando velocemente una soluzione progettuale per non rischiare di perdere i fondi Fas assegnati. Il contratto iniziale stabiliva infatti che i lavori dovevano essere conclusi entro tre anni dall’apertura del cantiere. Oggi, a scadenza dei termini, il Comune non ha approvato neanche il progetto definitivo”.