Pescara. Il Tribunale del Riesame di Pescara, presieduto dal giudice Angelo Zaccagnini, ha rigettato il ricorso contro il provvedimento di sequestro dei documenti cartacei e informatici presentato dai difensori del direttore della Soget, Gaetano Monaco, unico indagato, nell’ambito dell’inchiesta sui 36 milioni di crediti inesigibili del Comune di Pescara.
L’ipotesi di reato a carico di Monaco, 50 anni, originario di San Valentino (Pescara), e’ truffa ai danni di ente pubblico. “Deve ritenersi allo stato – si legge nel provvedimento di rigetto del Tribunale – la sussistenza di indizi della commissione da parte dell’indagato quale legale rappresentante della Soget, concessionario della riscossione dei tributi del Comune di Pescara, del reato contestato di truffa”. A Monaco, il pm Gennaro Varone, titolare dell’inchiesta, contesta il reato di truffa ai danni di ente pubblico “per aver disposto o avallato pretestuose dichiarazioni di inesigibilità del credito presentate al Comune di Pescara con conseguente ingiusto profitto patrimoniale per la Soget Spa e corrispondente danno per il Comune”, derivante da tasse, multe e affitti delle case popolari mai entrati nelle casse comunali.
Tra le carte al vaglio degli inquirenti la revoca del pignoramento a carico del consigliere regionale di Forza Italia, Lorenzo Sospiri, non indagato, per debiti derivanti da multe automobilistiche. “All’esito delle verifiche investigative preliminari – scrivono i giudici – e’ risultato che il contribuente Sospiri Lorenzo, componente del consiglio regionale dell’Abruzzo, debitore della complessiva somma di 13.404,88 euro per omesso pagamento di sanzioni del codice della strada, tributi comunali e tasse automobilistiche, e’ stato destinatario il 21 novembre 2013 ed il 29 maggio 2014 di due pignoramenti degli emolumenti dovuti per la carica rivestita, fondati su 12 cartelle esattoriali inevase, eseguiti presso la Regione Abruzzo, cui la Soget, ha rinunciato”. Sospiri “poco dopo, in data 19 giugno 2014, e’ stato inserito relativamente a due cartelle esattoriali nell’elenco dei crediti tributari inesigibili per irreperibilita’ del contribuente, a seguito di vani tentativi di notifica di avvisi di accertamento presso la sua residenza anagrafica, con conseguente inserimento delle relative spese di riscossione tra quelle da rimborsare al concessionario. E’ stato beneficiario, infine, il 19 febbraio 2015, asseritamente a seguito di istanza del 4 dicembre 2014, di autorizzazione alla rateizzazione dei pagamenti dei tributi stessi. Dalle indagini preliminari svolte inoltre e’ emerso che non e’ presente agli atti della Soget alcuna istanza di rateizzazione da parte di Sospiri datata 4 dicembre 2014 e che, delle 12 cartelle esattoriali sui cui erano fondati i pignoramenti, solo cinque erano state notificate oltre un anno prima dell’esecuzione dei pignoramenti”.
Secondo il Riesame , “tali condotte integrano, allo stato, indizi del contestato reato, quantomeno nella forma del tentativo, sia sotto il profilo dell’illecito ottenimento da parte della Soget dei rimborsi sopra richiamati, sia sotto quello dell’illecita agevolazione in favore di Sospiri a sottrarsi al pagamento dei tributi dovuti. Da un lato, difatti, la rinuncia ai pignoramenti eseguiti contro Sospiri e nei confronti del terzo pignorato Regione Abruzzo appare del tutto immotivata ed il contribuente e’ stato ammesso alla rateizzazione simulando l’esistenza di una sua richiesta in tal senso in realta’ inesistente. La rateizzazione, peraltro, appare illegittimamente concessa essendo possibile in ipotesi di temporanea situazione di obiettiva difficolta’ del contribuente, assai difficilmente configurabile nel caso di un consigliere regionale in carica, notoriamente destinatario di rilevanti emolumenti connessi alla carica. Dall’altro – prosegue il Tribunale – del tutto illegittimamente parte del debito tributario di Sospiri stesso e’ stato inserito tra quello inesigibili a seguito del solo esito asseritamente negativo delle notifiche”. Il Riesame, quindi, conclude: “cio’ posto l’ipotesi investigativa formulata dal pubblico ministero e’ assolutamente plausibile”. Il Tribunale sottolinea anche che Monaco nel suo ufficio personale deteneva la documentazione relativa a Sospiri.
SOSPIRI: “LE MIE MULTE ESIGIBILI”
“Dalla lettura delle carte rese note, è chiaro da sempre che l’inchiesta che sta interessando la società di riscossione Soget riguardi i crediti ‘inesigibili’ derivanti dalle multe non pagate, ovvero, se ci sono state, persone cui le multe, o altri tributi, sono stati cancellati, dunque non riguardano le mie multe, tutte esigibili e, infatti, tutte richieste a pagamento. A questo punto credo sarebbe interessante conoscere i nomi non di chi, rateizzando o meno, abbia pagato le sanzioni ricevute, come nel mio caso, una volta venutone a conoscenza, ma piuttosto i nomi di chi non ha pagato quelle multe, oggi divenute non più incassabili per il Comune. Perché?”. E’ la precisazione del Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri in merito alla vicenda Soget.
“Purtroppo si continua a forzare la mano e a fare confusione in una vicenda che, per quello che mi riguarda, è trasparente – ha puntualizzato il Capogruppo Sospiri -. Come ho già più volte chiarito, quando sono venuto a sapere di avere un debito nei confronti della Soget, ho fatto ciò che qualunque altro normale cittadino avrebbe fatto: mi sono recato negli uffici della Società di riscossione per capire di cosa si trattasse. Quindi ho rintracciato, ove possibile, tutte le vecchie ricevute di pagamento risalenti a decine di anni fa delle vecchie multe già saldate, le ho consegnate all’Ufficio che ha verificato quali sanzioni fossero o meno ancora realmente da pagare, comunicandomi l’importo complessivo, che ho chiesto di rateizzare, come avrebbe fatto chiunque al mio posto. Le mie sanzioni, dunque, erano tutti crediti esigibili, tanto che ho già provveduto a saldare l’intera somma richiesta, con l’aggiunta di mora e interessi maturati; peraltro, essendo all’epoca dei fatti consigliere comunale, non avrei neanche potuto impugnare le multe, alcune delle quali ritengo illegittime, perché, per regolamento, sarei immediatamente decaduto dalla carica. A questo punto – ha ancora precisato il capogruppo Sospiri – mi sembra chiaro che la vicenda Soget non riguarda le mie sanzioni ‘esigibili’, ma forse quelle inesigibili riferite ad altri soggetti di cui sarebbe interessante, oltre che equo, conoscere i nomi che attendiamo di leggere da molto tempo. I pescaresi dovranno chiedere conto a qualcun altro di quelle multe non pagate, visto che personalmente sarò uno dei pochi ad averle saldate tutte, com’è giusto che sia”.