Pescara, Les Paillottes: le ruspe non si fermano. De Cecco: “Non parlate di demolizioni”

Pescara. “Il Granchio è la parte storica, non deve essere demolita”: Filippo Antonio De Cecco, patron de Les Paillotes, dice la sua sulla condanna per abusivismo della struttura sul mare di Pescara Sud e chiarisce: “Nemmeno il Consiglio di Stato può impedire l’esecuzione della sentenza penale”.

“Con il senno di poi rifarei tutto, magari licenziando il responsabile tecnico dei lavori”. Ironizza il Cavalier De Cecco, incalzato durante una conferenza stampa per la presentazione del nuovo manager del suo ristorante sulla recente sentenza del Consiglio di Stato che ha bloccato le ordinanze del Comune sulla demolizione del complesso Les Paillotes. Ma, nonostante il sorriso, confessa che “nessuno può fermare le ruspe” e precisa: “Bisogna distinguere tra i ricorsi amministrativi che io ho fatto al Tar contro il Comune e la sentenza penale che ha giudicato abusivo Les Paillotes, purtroppo ingiusta ma esecutiva e, anche se il Consiglio di Stato mi ha dato ragione, gli abusi vanno sanati”.

Ma sanare, per De Cecco, non vuol dire radere tutto al suolo: “La sentenza parla di ripristino dei luoghi, vuol dire che devo rimettere tutto come l’ho trovato quando ho preso la concessione, ma Il Granchio, la parte storica di questo ristorante, esiste fin dal 1990, e già la Cassazione nel 2008 ha giudicato legittima la sua costruzione”. Certo è che quello che gli ambientalisti definiscono “ecomostro sul mare” ha visto crescere a dismisura i suoi volumi da quando De Cecco ha rilevato la proprietà dello stabilimento balneare di piazza Le Laudi e ne ha fatto il posto più chic della riviera sud, tra capannine e pagode orientali: “Abbiamo fatto lavori 2002 al 2006”, ribadisce il Cavaliere, “ma qui i lavori non sono mai finiti, è come una cattedrale in continua evoluzione”. Sarà per questo che gli esposti alla Procura lo hanno portato al tribunale e, pertanto, “a passare due anni di disastro economico”, tra sequestri e ricorsi.

L’ultimo (o forse no) capitolo dovrebbe essere scritto il 21 maggio: “Il giudice Villani ha reso esecutiva la sentenza di demolizione, tuttora poco chiara, dovrà interpretarla, per questo ha nominato un tecnico che l’11 maggio consegnerà il progetto per l’esecuzione della demolizione. Poi il 21 sarà ancora il giudice Villani a decidere il da farsi”. A quel punto saranno gli uffici legali di De Cecco a presentare eventuali controdeduzioni e potrebbe esserci l’ennesimo rinvio a successiva sentenza definitiva. “Molto probabilmente mi faranno togliere le verande e i porticati, forse solo le coperture esterne, io spero solo che il 21 maggio si concluda questa storia: prima mi dicono cosa devo fare e prima programmo i lavori, il primo a rimetterci per il ritardo sono io”, conclude rassegnato il Cavaliere.

 

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