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Rapina alla Bpa di Montesilvano, arrestati due giuliesi

Montesilvano. Da Giulianova a Montesilvano, a bordo della loro vettura, per rapinare una banca. Il colpo, forse studiato con approssimazione, almeno inizialmente era stato fruttifero,  visto che i due rapinatori (uno che materialmente si è fatto consegnare il denaro, l’altro ad attendere in macchina) erano riusciti a mettere le mani su 8mila euro.

La fuga dei due rapinatori, però, si è rivelata più complicata delle previsioni, visto che nel giro di poco tempo i carabinieri di Montesilvano li hanno rintracciati ed arrestati. In carcere, con le accuse di rapina e porto di oggetto atto ad offendere sono finiti: Enzo D’Innocenzo di 52 anni ed Enrico Di Michele di 36, ambedue di Giulianova. Nella fulminea identificazione dei due malviventi, che martedì mattina, attorno alle 12, hanno rapinato la Bpa di Montesilvano sono risultati determinati alcuni fattori: le testimonianze degli impiegati e dei clienti, che erano nella filiale di corso Umberto I, l’immediato intervento dei carabinieri (diretti dal capitano Enzo Marinelli), e alcune Nei minuti immediatamente successivi alla rapina, infatti, i militari hanno attivato una serie di controlli e a Città Sant’Angelo hanno notato un uomo (Enzo D’Innocenzo), che con fare sospetto si aggirava a piedi. L’uomo ha raccontato di aver subito il furto dell’auto (una Punto identica a quella usata per allontanarsi dalla banca), tesi che ha subito insospettito i carabinieri, che hanno condotto in caserma l’uomo. In tasca il 52enne aveva 3mila euro in contanti, in banconote da 50euro. A quel punto i carabinieri hanno intuito di avere a che fare con uno dei due rapinatori (il conducente della vettura), e con la collaborazione con i colleghi della compagnia di Giulianova, sono riusciti, più tardi, a rintracciare anche Enrico Di Michele, che nel frattempo era in casa della fidanzata. Il 36enne non aveva addosso somme di denaro, ma per perfezionare il suo arresto sono risultati determinati un paio di fattori: le sue foto segnaletiche, riconosciute dai testimoni, e il fatto di avere un giubbotto identico a quello usato per compiere la rapina. I due sono stati successivamente arrestati: D’Innocenzo è stati rinchiuso nel carcere di Pescara, Di Michele in quello di Teramo.