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Truffe da 6 milioni sui leasing dei mezzi da cantiere: pescarese arrestato in Svizzera

Pescara. Avrebbe messo insieme una organizzazione finalizzata alla commissione di truffe ai danni di società di leasing e di assicurazioni. Con questa accusa la polizia stradale di Pescara ha eseguito un mandato di arresto europeo emesso nei confronti di P.L., 44 anni, nato a Pescara, ricercato in tutta Europa, che a novembre scorso si è sottratto all’ordinanza di custodia emessa dal gip del Tribunale di Pescara Gianluca Sarandrea.

L’indagato e’ stato consegnato dalle autorità elvetiche agli agenti della polizia stradale alla frontiera di Ponte Chiasso, al confine con la Svizzera, dopo che l’autorità giudiziaria italiana ha formalizzato la richiesta di estradizione. Per gli agenti della polizia stradale, che hanno interessato gli uffici dell’Interpol, il 44enne è l’ideatore, il promotore e l’organizzatore di una struttura associativa finalizzata a commettere reati contro il patrimonio, ben strutturata ed operante su tutto il territorio nazionale che, avvalendosi di 58 persone, tutte indagate, era dedita alla commissione di truffe ai danni di società di leasing e di assicurazioni per un importo di circa 6 milioni di euro.

Gli investigatori hanno ricostruito oltre 80 operazioni di finanziamento e locazione con le quali si effettuavano le compravendite fittizie di veicoli da cantiere ed industriali come escavatori, carrelli elevatori, piattaforme aeree ed autoveicoli risultati inesistenti o venduti dalle case madri ad altri mercati esteri. L’uomo reclutava imprenditori in difficoltà finanziaria a cui proponeva contratti di finanziamento fittizi, in cui figuravano quali locatori dei beni (macchinari/veicoli mai consegnati agli apparenti utilizzatori), e ai quali faceva recapitare sui conti correnti le somme di denaro erogate dalle società di leasing. Curava poi l’accensione di conti correnti intestati a soggetti compiacenti su cui faceva confluire il danaro provento delle truffe. Inoltre coordinava l’attività degli altri partecipanti all’associazione, distribuendo ruoli e compiti tra titolari di ditte, create anche per fornire la documentazione falsa (fatture di acquisto, certificati di conformità, documenti di trasporto).

Nell’ambito di questa attività di indagine sono già state eseguite altre quattro misure cautelari, nel corso dell’operazione Air Moving, nei confronti dei personaggi di spicco della struttura associativa.