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Pescara, ispezione del Mef sui conti del Comune ma c’è un buco-Tari

Pescara. Scattano i controlli del ministero delle Finanze sui conti del Comune in predissesto, ma gli ispettori ministeriali potrebbero trovare un nuovo buco nelle casse di Palazzo di Città. Supererebbe i 10mila il dato dei pescaresi che non hanno pagato la Tari, ovvero 8 milioni di euro.

E’ stata l’assessore al Bilancio Bruna Sammassimo ad annunciare ufficialmente che da giovedì scorso il Dipartimento Ragioneria Generale dello Stato, affidando l’esecuzione al servizio Ispettivo di Finanza Pubblica, ha avviato una verifica amministrativa contabile sui conti del Comune di Pescara, per conto del ministero dell’Economia e delle Finanze. Ispezione relativa al predissesto dichiarato dall’amministrazione Alessandrini, che punta così a ricevere 35 milioni di euro di sostegni ministeriali con il cosiddetto fondo di garanzia.

Ma a fornire ulteriore materiale da ispezionare sono i consiglieri dell’opposizione che lanciano l’allarme su un buco-Tari. Se, infatti, l’assessore Sammassimo aveva preventivato di raccogliere 24 milioni dalla tassa sui rifiuti, dai dati degli uffici finanziari del Comune risulterebbe, come dato massimo raccolto alla scadenza del 31 gennaio, la cifra di 16 milioni. Un buco da 8 milioni di euro, proprio come per la vecchia Tares, figlio del mancato pagamento da parte di oltre 12 mila utenze, per lo più commerciali.

Risulta difficile, così, per la Giunta Alessandrini impostare un piano di rientro dal pesante debito che si porta sulle spalle. Ancor di più evitare la nuova etichetta, oltre a quella di “tartassatori”, di esattori: solo con una dura azione di riscossione si potranno evitare ulteriori falle finanziarie. E le polemiche già fioccano: “I dati sul gettito definitivo della Tari confermano che la strategia tributaria dell’amministrazione Alessandrini è errata”, ha dichiarato al quotidiano Il Centro il consigliere di Forza Italia Eugenio Seccia, assessore al Bilancio per l’ex sindaco Mascia, “Mancano 8 milioni di euro per chiudere il bilancio 2014, pertanto la richiesta di predissesto nasce dalla presa di coscienza di questo flop. La verità è che il Comune ha utilizzato la leva fiscale credendo di pareggiare i conti e invece ha salassato solo famiglie e imprese”.

SAMMASSIMO: MANCANO 6 MILIONI

Non 8 ma 6 milioni, per la precisione 6,1 milioni di buco-Tari. L’assessore Sammassimo ufficializza i dati relativi al versamento della tassa sui rifiuti: “Gli incassi ammontano a 18,6 milioni di euro  relativi siamo a meno 6,1 milioni rispetto a quanto posto in bilancio”. La tesoriera Giunta Alessandrini prova a limitare i danni contrattacando le accuse mosse dal centrodestra: “Sono soprattutto le utenze non domestiche a mancare all’appello, ma rispetto all’anno scorso c’è da registrare un sensibile recupero delle quote non ancora pagate pari a 1,1 milioni in più di incassi rispetto a un anno fa, quando i cittadini pescaresi, a causa dell’inerzia dell’Amministrazione Mascia, si sono trovati a far fronte nel secondo semestre dell’anno ad un cumulo di richieste di tasse e imposte, sicuramente troppo oneroso. La Tasi non era stata disciplinata, il regolamento Iuc non era stato approvato, gli acconti della Tari 2014 non erano stati nemmeno richiesti”.