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Tutela del patrimonio culturale: inaugurata la sede dei carabinieri a L’Aquila

Inaugurata questa mattina la sede del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale dell’Aquila (TPC). Una breve ma significativa cerimonia si è svolta presso l’immobile del centro storico, in via Agnifili, che ospita i due alloggi messi a disposizione dal Comune per le sette unità di personale che hanno preso servizio nel capoluogo abruzzese, a cui se ne aggiungeranno nei prossimi mesi altre due.

 

Una individuazione provvisoria in attesa che vengano avviati e completati i lavori negli spazi dell’ex caserma De Amicis, dove sarà localizzata la sede operativa definitiva insieme agli uffici dell’Archivio di Stato e del Segretariato regionale del MiC. A tagliare il nastro inaugurale il Ministro della Cultura, On. Dario Franceschini, alla presenza del Prefetto della Provincia dell’Aquila, Cinzia Torraco, del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Teo Luzi, del Sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, e dell’Arcivescovo metropolita, Cardinale Giuseppe Petrocchi, che ha proceduto alla benedizione dei locali. Al primo momento celebrativo hanno partecipato anche il Gen.B. Roberto Riccardi, Comandante dei Carabinieri TPC, il Ten. Col. Valerio Marra, Comandante del Gruppo TPC, il Cap. Manuel Curreri, Comandante del Nucleo TPC dell’Aquila – la cui competenza territoriale è estesa anche alla regione Molise – e il Col. Nazareno Santantonio, Comandante Provinciale dell’Arma.

 

È seguito un ulteriore appuntamento pubblico presso la Sala Ipogea dell’Emiciclo, sede del Consiglio regionale d’Abruzzo. Proprio nell’ampia navata centrale dello storico edificio sono state esposte alcune opere d’arte recuperate dai Carabinieri del TPC, che sono state restituite alla comunità. Nello specifico si tratta di alcuni libri antichi di due istituti scolastici (l’Istituto Tecnico “Duca Amedeo d’Aosta” e il Convitto Nazionale “Domenico Cotugno”), trafugati a seguito del sisma 2009 e recuperati dal Nucleo TPC di Roma, una porzione di pala d’altare sottratta nel 1980 nella chiesa situata nel comune di Pizzoli – a pochi chilometri dall’Aquila – recuperata dal Nucleo TPC di Firenze e alcuni beni ecclesiastici recuperati dal Nucelo TPC di Ancona, sottratti a seguito degli eventi sismici del 2016 nel centro montano di Cagnano Amiterno, nel territorio aquilano. “L’apertura di una nuova sede dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale a L’Aquila è un momento molto importante per questo territorio, non solo per il terremoto che l’ha colpito, ma anche per la ricchezza del suo patrimonio culturale che continua a esigere attenzione anche nel percorso di rinascita” ha dichiarato il ministro per la Cultura, Dario Franceschini.

 

Abbiamo fortemente voluto un Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale all’Aquila perché questo territorio è ricco di siti archeologici e chiese antiche da proteggere, archivi e biblioteche, musei, eccellenti Maestri alcuni dei quali molto appetiti dai falsari. Abbiamo voluto questo presidio perché qui anche l’arte, come la popolazione, ha molto sofferto. Il centro storico è stato devastato dal terremoto del 6 aprile 2009 e dai sismi più recenti. Ma la città non si è mai fermata. Si è sollevata dalle macerie, lo spirito combattivo dei suoi abitanti si è fatto sentire”. E ancora: “Il Nucleo servirà l’Abruzzo e il Molise, due Regioni vicine per geografia e identità culturale. Sarà un baluardo nella difesa dell’arte, minacciata dalle calamità naturali e dai traffici illeciti, presenti ovunque come dimostra il recupero a Tortoreto, il 10 giugno 2020, del murale di Banksy, rubato dalla “Porta del Bataclan” a Parigi un anno e mezzo prima”. Così ha dichiarato il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, generale C.A. Teo Luzi. “A causa della pandemia questa giornata è stata rinviata nel corso dei mesi: oggi la città accoglie ufficialmente i Carabinieri del Nucleo TPC e dà loro il benvenuto in questa terra meravigliosa e accogliente. Questa inaugurazione chiude un percorso iniziato nel 2017, con un accordo che ha visto protagonisti Comune, Agenzia del Demanio, ministero della Difesa e Regione Abruzzo. Ricostruire una comunità non vuol dire solo edificare palazzi e realizzare infrastrutture ma rendere il suo tessuto culturale, sociale ed economico solido e prospettico.

 

Ripopolare il centro storico con uffici e funzioni dello Stato è parte essenziale di una visione volta a integrare lo sforzo che il Paese sta compiendo per restituire alle comunità toccate da un evento tragico come il terremoto non solo un futuro stabile ma la consapevolezza che le Istituzioni non lasciano indietro nessuno di fronte alle difficoltà, siano esse legate ad eventi calamitosi o, come nel caso della diffusione del coronavirus, emergenze sanitarie. L’enorme bagaglio di esperienze, professionalità e competenze degli uomini e delle donne del Nucleo saranno un valore aggiunto per L’Aquila che nel suo percorso di ricostruzione ha puntato su elementi qualificanti come la cultura, l’innovazione e la ricerca” dichiara il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi.

 

Opere che verranno restituite (1) (1)