Terremoto L’Aquila, proteste (e ricorsi) contro la restituzione delle tasse sospese

L’Aquila. A nove anni dal terremoto e alla vigilia della Pasqua è mobilitazione a L’Aquila per la restituzione delle tasse sospese a imprese pubbliche e private ed a professionisti nel cratere del sisma ritenute aiuti di Stato dalla Commissione Europea. Imprenditori, istituzioni, politici, associazioni di categoria e sindacati sono pronti a scendere in piazza con proteste anche clamorose (si parla di blocchi stradali) per scongiurare pagamenti milionari che, come hanno sottolineato in tanti, metterebbero in ginocchio un territorio già colpito al cuore dal sisma dell’aprile 2009.

 

Allarme e rabbia seguono le notifiche, negli ultimi tre giorni, di circa 350 cartelle esattoriali con intimazione di pagamenti milionari entro 30 giorni. Istanze gestite dal commissario incaricato del recupero nominato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Imprese e partite Iva hanno presentato ricorso al Tar contro la nomina del commissario con udienza fissata, a L’Aquila, il 18 aprile prossimo.

Intanto, il vice presidente della Giunta regionale d’Abruzzo, Giovanni Lolli, ha convocato per il 4 aprile prossimo un summit con i soggetti interessati per “definire le urgenti azioni di mobilitazione istituzionale, giuridica e politica necessarie a contrastare le attività già avviate dal Commissario straordinario (incaricato del recupero degli aiuti di Stato dichiarati illegali con la decisione della Commissione europea C(2015) 5549 final del 14 agosto 2015”.

Stefania Pezzopane, invece, invoca l’intervento dell’attuale Governo, di quello che si formerà, nonché il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani. Poi invita alla protesta; “L’ho fatto già una volta, beccandomi anche una denuncia – dice oggi in una nota -, e sono pronta a tornare sull’autostrada con sindaci del ‘cratere’, cittadini e categorie del settore per bloccare questa assurda ingiustizia”.

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