Sulmona, spogliatoi chiusi alla Magneti Marelli. Prc: sospendere attività

Sulmona. Alla riapertura dello stabilimento peligno della Magneti Marelli i lavoratori hanno trovato gli spogliatoi chiusi, perchè così deciso dall’azienda come misura di contrasto al rischio di contagio da coronavirus.

 

Una disposizione che sarebbe in contrasto palese con i protocolli di sicurezza, stabiliti dal dpcm del 26 aprile e dal testo unico su salute e sicurezza sul lavoro. La denuncia del caso viene da Rifondazione Comunista che sulla vicenda ha inviato una comunicazione al Prefetto, al Servizio prevenzione Asl, all’Ispettorato Territoriale del Lavoro, al Comune di Sulmona e per conoscenza alla Procura della Repubblica di Sulmona, come fatto in tanti casi nell’intera Regione dall’inizio della pandemia.

 

“La corretta gestione dello spogliatoio è uno degli elementi fondamentali nella gestione del rischio biologico, viceversa la chiusura dello stesso aumenta e aggrava i potenziali rischi”, afferma il segretario regionale di Rifondazione comunista Marco Fars. Rifondazione chiedendo di applicare l’articolo 2 comma 6 del DPCM 26 aprile 2020 e di sospendere la produzione fino all’adeguamento e ripristino degli spogliatoi. “Il caso Magneti Marelli non è isolato, per questo invitiamo le autorità preposte e la Regione Abruzzo a vigilare, procedendo a controlli, basta con l’arroganza padronale e la subalternità istituzionale a Confindustria. Lavoratori e parti sociali facciano valere protocolli e normative, denunciando le irregolarità – conclude Fars -Lo spogliatoio in fabbrica non è una gentilezza degli imprenditori, ma il frutto delle lotte del movimento operaio, oggi codificato dentro specifiche norme.

Indietro non si torna, non si può più barattare la salute con il lavoro. Siamo persone non carne da macello”.

 

 

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