Le indagini, che hanno permesso di recuperare il prestigioso testo, risalgono a luglio 2020 e sono state coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vibo Valentia e condotte dai Carabinieri del Nucleo TPC di Cosenza in collaborazione con la Compagnia di Vibo Valentia. I militari cosentini, nell’ambito di un’attività di verifica, visionavano i libri presenti in una piccola biblioteca allestita all’interno dell’Accademia di Belle Arti “Fidia” di Stefanaconi (VV), notando in alcune pagine del volume “Commentarius R.P. Cornelii Cornelii a Lapide in Esdram, Nehemian, Tobiam, Iudit, Ester, et Machabeos” – datato 1661, la presenza di un timbro con la seguente indicazione: “Biblioteca – Convento OFM S. Antonio – Sulmona”.
I militari del Reparto specializzato dell’Arma, accortisi immediatamente di aver rinvenuto un antico volume di provenienza illecita, hanno proceduto al sequestro d’iniziativa. Per fugare ogni dubbio, i Carabinieri hanno poi raccolto le testimonianze dei frati francescani dell’Ordine dei Minori, curatori della biblioteca del Convento di Sulmona, i quali hanno riconosciuto “senza ombra di dubbio” l’antico libro come proprietà della biblioteca della struttura religiosa identificando il timbro impresso sul volume sequestrato, lo stesso utilizzato per contraddistinguere le opere presenti nel Convento S. Antonio di Sulmona. Il Convento da cui proviene il volume fu costruito dai sulmonesi intorno al 1443 in segno di gratitudine verso San Giovanni da Capestrano.
Il Santo ne avrebbe poi affidato la cura ai francescani Osservanti o Zoccolanti, cui si sostituirono, nel 1592, i Riformati. Dovendo accogliere un numero maggiore di religiosi, fu in seguito ulteriormente modificato e ingrandito con l’aggiunta dell’infermeria, della farmacia e di una importante biblioteca che, dalla metà del Seicento, vedeva la sua ricchezza ampliata dalla presenza del testo recuperato. Nel 2011 il Convento venne soppresso e la storica biblioteca fu spostata nelle strutture di “San Giuliano” a L’Aquila e in quella di Celano, ed è proprio in questa occasione che il volume potrebbe essere stato sottratto a quel patrimonio storico, privando la comunità del prezioso contributo culturale che ha influenzato le coscienze delle centinaia di religiosi che dal 1592 hanno frequentato e si sono formati in quel Convento.
Il volume “Commentarius R.P. Cornelii Cornelii a Lapide in Esdram, Nehemian, Tobiam, Iudit, Ester, et Machabeos” è un raro esempio di libro storico, scritto in latino, che narra le vicende del popolo d’Israele dalla conquista della Terra Promessa sotto la guida di Giosuè (XII secolo a.C.) fino alla rivolta maccabaica del 167 a.C.. L’azione investigativa dei Carabinieri del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale e dell’Arma territoriale ha permesso che il prezioso volume potesse fare ritorno tra le ricchezze da cui proviene, consentendo la crescita culturale di coloro che avranno il piacere di assorbire gli insegnamenti che i suoi scritti infondono da 330 anni.