La misura è scaturita a seguito della condanna definitiva sancita dalla Suprema Corte di Cassazione, poiché l’arrestato è stato giudicato, nei vari gradi del processo, per il reato estorsione continuata, delitto commesso in danno di una sua pro zia, co-titolare di un notissimo ristorante sulmonese.
La condanna è arrivata a seguito di mirata ed articolata attività d’indagine espletata dal personale del Settore Anticrimine del Commissariato, che ha permesso di acquisire elementi di responsabilità in ordine al reato contestato all’uomo, il quale, nel periodo compreso tra l’anno 2003 e l’anno 2007, con più azioni intimidatorie, atti di violenza e danneggiamenti, ha estorto alla vittima del denaro, per un ammontare complessivo di circa 100.000 euro.
All’epoca dei fatti, per la medesima attività investigativa, il G.I.P. presso il Tribunale di Sulmona emetteva a carico dell’uomo la misura la misura cautelare degli arresti domiciliari.