Sulmona. Un poliziotto penitenziario di 47 anni originario di Chieti è rimasto ustionato da olio bollente che un detenuto gli ha lanciato contro durante il giro di controllo.
E’ successo questa mattina nel carcere di Sulmona nella sezione speciale dove si trovano i detenuti più pericolosi.
Durante l’aggressione sono intervenuti a difendere il collega altri due poliziotti penitenziari, anche loro rimasti feriti in maniera più lieve e medicati al pronto soccorso dell’ospedale di Sulmona, mentre il collega è stato operato nel reparto Chirurgia dello stesso ospedale.
Dai primi controlli i medici hanno garantito che non ci saranno segni permanenti sul corpo e sul viso. Uno dei feriti ha dichiarato che si tratta di una sconfitta delle istituzioni.
Sindacato: intervenga il Ministro. “L’amministrazione penitenziaria deve intervenire e ancor prima di essa il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che ha in mano la responsabilità politica della gestione carceraria”. A chiedere l’intervento del ministro è Mauro Nardella, responsabile della Camera sindacale territoriale Gran Sasso-Adriatico, dopo l’aggressione con olio bollente da parte di un detenuto avvenuta questa mattina nel carcere di Sulmona, ai danni di un agente di polizia penitenziaria.
“Gli ospedali psichiatrici giudiziari sono stati chiusi troppo frettolosamente e senza alternative valide. Anche su questo si dovrà parecchio dibattere – sottolinea Nardella – ieri ci si augurava che non ci scappasse il morto prima di arrivare a vedere validi interventi da parte dell’amministrazione penitenziaria e del ministero della Giustizia. Oggi ci siamo andati molto vicini”.
L’esponente sindacale conclude che le carenze di personale e l’accorpamento del Provveditorato penitenziario di Pescara con quello di Roma non facilitano il compito della polizia penitenziaria.