La Procura di Sulmona ha chiesto il rinvio a giudizio per i vertici di Strada dei Parchi in merito ai viadotti della A25 per la costola che ricalca nel territorio di competenza.
Le ipotesi di reato iscritte dal capo della Procura Giuseppe Bellelli nel fascicolo sono inadempimento nei contratti di pubbliche forniture – per i 16 viadotti del territorio – attentato alla sicurezza dei trasporti, più altri reati minori.
La richiesta è stata estesa per il consigliere di amministrazione della holding del Gruppo Toto, Cesare Ramadori, all’epoca dei fatti amministratore delegato di Sdp, della quale oggi è presidente, Igino Lai, responsabile di esercizio di Sdp e Gianfranco Rapposelli, amministratore delegato di Infraengineering, altra societa’ del gruppo specializzata nella progettazione.
Quella di Sulmona è la quarta procura abruzzese ad aver aperto un contenzioso con Strada dei Parchi, dopo Pescara, Teramo e L’Aquila.
Nell’apprendere che la Procura di Sulmona ha chiesto il rinvio a giudizio per i propri vertici nell’ambito dell’inchiesta sulla sicurezza dei viadotti dell’autostrada A25, Strada dei Parchi sottolinea “come si intenda replicare a Sulmona quanto è già stato oggetto di indagini altrove, con identiche accuse di cui è già stata accertata l’insussistenza.
In particolare, si ribadisce l’assoluta correttezza dell’operato dei dirigenti di Strada dei Parchi, concessionaria dell’autostrada, e di Infraengineering, società di progettazione del Gruppo Toto.
Rilevando come nel corso dell’arco temporale preso in considerazione dalla Procura di Sulmona nel suo addebito provvisorio, le manutenzioni dei viadotti siano state regolarmente eseguite, assicurandone l’assoluta sicurezza. Come dimostrato dalle molteplici prove di carico eseguite recentemente svolte con il controllo del MIT e sotto la supervisione dell’Università La Sapienza di Roma e dell’Università de L’Aquila, e come pure appurato dal collegio peritale nominato dal TAR del Lazio nell’ambito di un accertamento preventivo richiesto da Strada dei Parchi”.