Rocca di Cambio: rinasce il rifugio Sebastiani FOTO VIDEO

Edificato su Colletto di Cimata di Pezza di Rocca di Cambio, per iniziativa del Club Alpino Italiano sezione di Roma, il Rifugio Vincenzo Sebastiani costituisce una delle mete più amate e frequentate da turisti ed escursionisti di media montagna. Il rifugio, che sorge a 2102 metri di quota, è stato in questi mesi oggetto di una profonda ristrutturazione con interventi che stanno interessando la parte architettonica, quella strutturale e gli arredi.

 

E’ stata realizzata anche una stanza di accoglienza dotata di tre posti-letto, coperte, materassi, riscaldamento e suppellettili che resterà sempre aperta a disposizione di chi, andando per montagne, dovesse imbattersi in una situazione di pericolo o di necessità. Il Rifugio porta il nome di Vincenzo Sebastiani, socio del Cai di Roma e Comandante del Corpo dei Vigili del Fuoco sempre di Roma. Un uomo di grande valore e meriti deceduto durante la guerra del 15-18 a Gorizia. Il rifugio, che è stato costruito nel 1922, per molti anni è stato poco più di un bivacco invernale sempre aperto.

 

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Nel tempo, ha subito due incendi che lo hanno devastato e successivamente è stato ricostruito da due appassionati di montagna, che con grande entusiasmo e fatica si caricarono a spalla tavoli, panche e molto altro per tentare di organizzare uno spazio accogliente. Questa mattina, il Rifugio Sebastiani è stato meta di un sopralluogo che il Presidente della Regione, Marco Marsilio, ha effettuato su invito del Cai di Roma.

 

 

Ad accompagnare il presidente della Regione, oltre all’assessore allo Sport, Guido Quintino Liris, i sindaci di Rocca Di Mezzo, Mauro Di Ciccio, di Lucoli, Walter Chiappini, il commissario regionale del Parco del Sirente-Velino, Igino Chiuchiarelli, Eleonora Saggioro, responsabile del Rifugio. “L’impiantistica con la sentieristica sono gli aspetti più importanti del turismo e del modo di vivere la montagna che fanno la differenza” ha detto Liris. “L’eterno conflitto tra il vivere la montagna e il conservarla senza viverla, può trovare la sintesi perfetta proprio nei rifugi perché coloro che amano la montagna sanno viverla e valorizzare l’impiantistica come i rifugi”. Parlando del Sebastiani, Marsilio ha detto che “i Rifugi sono il frutto della collaborazione fattiva fra Parchi, Regione, Comuni, Cai e gestori”.

 

“Abbiamo sbloccato molti progetti che riguardano la montagna abruzzese e che restavano nel cassetto da anni senza che nessuno se ne occupasse: mi riferisco al comprensorio della Maielletta dove abbiamo rifinanziato un progetto di impiantistica con la nuova programmazione 2021-2027, è stata sbloccata la vicenda del rifugio di Campo Imperatore e dell’impiantistica sportiva per i quali sono in corso la nuova progettazione e le procedure di gara e sul comprensorio Ovindoli-Piani di Pezza stiamo sbloccando le procedure per un finanziamento fermo da svariati anni”. “Dopo 20 anni di conflitti tra Comuni e i Parchi siamo riusciti a trovare una amministrazione regionale che è capace di parlare e di ascoltare le voci delle comunità che vivono e lavorano sui territori protetti”.

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