E’ la storia degli alunni di una classe quarta dell’Istituto comprensivo di Trasacco, comune della Marsica.
La vicenda riguarda un gruppo di bimbi di 8 e 9 anni.
All’inizio tutto è andato per il meglio e la classe ha visitato regolarmente la mostra di Van Gogh a Palazzo Bonaparte. Risaliti sull’autobus per spostarsi in un’altra zona della città e fare un giro nel centro storico, sono però iniziati i problemi: la pedana non funzionava più e il bimbo disabile non sarebbe potuto scendere.
“Tutti gli accompagnatori – racconta il dirigente scolastico Piero Buzzelli – si sono dati da fare per sistemarla e per consentire al bambino in carrozzina di scendere e visitare la città insieme ai suoi compagni. È passato del tempo e nessuno riusciva a risolvere il problema. È stato proposto agli alunni di iniziare a incamminarsi per visitare Roma, cerando nel frattempo di risolvere l’inconveniente. I bambini hanno detto che senza il loro amico non sarebbero mai scesi. Hanno dato una lezione a tutti”.
“Hanno provato per diverso tempo a riaggiustare la pedana – aggiunge – ma non c’è stato nulla da fare. Alla fine sono dovuti ripartire per rientrare a casa. Il comportamento dei bambini è stato esemplare, una testimonianza del vero significato dell’inclusione. Siamo tutti orgogliosi e commossi”, conclude il dirigente scolastico.
Nessuna storia da libro cuore, ma finalmente un senso di giustizia, di inclusione, di civiltà, di rispetto dei diritti umani che i bambini possono e devono insegnare a tutti.
C’è ancora speranza per un futuro migliore e le nuove generazioni saranno artefici di un grande cambiamento”.
Così Claudio Ferrante, presidente dell’associazione Carrozzine Determinate Abruzzo – realtà simbolo delle battaglie per la tutela dei diritti umani e di tutte le libertà fondamentali delle persone con disabilità – a proposito della storia dei bimbi di Trasacco (L’Aquila) che hanno rinunciato alla gita scolastica a Roma, dopo la rottura della pedana del bus, per non lasciare solo un compagno disabile che non sarebbe potuto scendere dal mezzo.
A proposito dell’importante ruolo delle nuove generazioni, Ferrante sottolinea che “noi ci speriamo ed ogni giorno siamo nelle scuole con il progetto sentinelle della civiltà per far crescere questa coscienza sociale. Ci complimentiamo con la scuola, con le insegnanti e, sopratutto – sottolinea il presidente dell’associazione – con i bambini, che concretamente hanno fatto capire a tutti il vero significato dell’empatia, della solidarietà, dell’amicizia. Questi studenti sono di fatto diventati sentinella della civiltà”.
Sulla vicenda interviene anche il sindaco di Trasacco, Cesidio Lobene, che, nel condividere l’articolo sui social, si definisce “onorato di rappresentare una comunità così coesa”.