Assessore lascia il proprio numero sui social e si mette a disposizione dei cittadini: chiamatemi o venite a trovarmi

La pubblicazione di un post sui social network, in cui l’assessore alla ricostruzione privata Roberto Tinari lascia il suo numero di cellulare, ha scatenato accese polemiche.

A farne notizia è stato il Partito democratico dell’Aquila, che ha definito come “sconcertante” quanto si sta assistendo in questo inizio di campagna elettorale verso le elezioni regionali.

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Un post dell’assessore Roberto Tinari ha acceso nuove polemiche tra maggioranza e opposizione – abruzzo.cityrumors.it

Avevamo già denunciato come l’assessore alla ricostruzione privata Roberto Tinari avesse pensato bene di rivendicare a fini elettorali l’avvio di alcuni cantieri, frutto del lavoro degli uffici tecnici, appropriandosi di una comunicazione istituzionale firmandola col simbolo del suo (nuovo) partito – afferma il Pd regionale – Ebbene, Tinari è andato oltre: ha pubblicato un post sponsorizzato – a pagamento, per intenderci – su un social network, invitando le cittadine e i cittadini a rivolgersi direttamente a lui per qualsiasi richiesta sulle pratiche della ricostruzione. Con tanto di numero di telefono”.

Una situazione sempre più accesa

Che la situazione sia sempre più tesa lo rimarca lo stesso Pd, che dopo aver visto il post sponsorizzato da parte dell’assessore, si attende “un intervento immediato del sindaco e dell’intera Giunta, e chiediamo alle autorità competenti di vigilare sulle attività degli amministratori pubblici che intendano candidarsi alle elezioni: non vorremmo assistere ad atteggiamenti ‘scivolosi’, che spesso si verificano in aree difficili del nostro Paese e che, in mancanza del rigore istituzionale a cui stiamo assistendo, rischiano di caratterizzare anche il nostro territorio”.

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Il post dell’assessore Roberto Tinari con cui viene lasciato il proprio numero di cellulare e l’invito al contatto – abruzzo.cityrumors.it

Il Pd sottolinea poi come le istituzioni stiano lasciando il territorio al proprio destino, richiamando il comportamento del sindaco Pierluigi Biondi e di chi ha abbandonato importanti incarichi per candidarsi.

Il sindaco Pierluigi Biondi – proseguono ancora gli oppositori – sarebbe infatti risultato assente a 28 riunioni di Giunta sulle 40 convocate negli ultimi sei mesi, “impegnato com’è a difendere in televisione le scellerate politiche del governo Meloni e a presenziare ad eventi identitari del suo partito”. Identiche accuse sono state lanciate nei confronti del Consiglio comunale, che “non si riunisce da mesi, paralizzato da una crisi di maggioranza che sta assumendo contorni grotteschi, tra ‘furti’ di consiglieri da un gruppo all’altro e minacce a mezzo stampa”.

Insomma, toni sempre più accesi che fanno da viatico a un periodo di campagna elettorale che sarà probabilmente molto più aspro di quanto ci si potesse immaginare.

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