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Ovindoli, stop a nuove piste da sci per specie protette: appello al Consiglio di Stato

Orsogna. “Nessun rischio per vipera e orso marsicano: il Comune da sempre è strenuo difensore delle specie protette del territorio”.

Angelo Ciminelli, sindaco di Ovindoli a poche ore dalla notifica dell’appello al Consiglio Stato inviata dai legali dello studio Tonucci & Partners, è pronto a difendere le scelte fatte in passato.

La vicenda nata nel 2020 con il ricorso al Tar Abruzzo depositato dalle associazioni ambientaliste Salviamo l’orso, Lipu, Mountain Wilderness, Cai e Stazione ornitologica abruzzese si era risolta con la sentenza del 3 gennaio scorso che annullava il provvedimento per l’ampliamento del comprensorio sciistico di Ovindoli.

Secondo gli ambientalisti, la costruzione delle nuove piste avrebbe messo a rischio oltre dieci ettari di habitat delle specie presenti nella prateria. Il progetto, finanziato nel 2018 nell’ambito del programma Masterplan, ambiva a creare un ampliamento dell’aera sciistica esistente di Ovindoli.

Le associazioni ambientaliste sono riuscite a far annullare le autorizzazioni concesse da Regione Abruzzo e Comune di Ovindoli per la realizzazione di nuovi impianti, in ragione di dichiarati rischi per specie protette come la vipera ursinii e il potenziale pregiudizio per l’habitat dell’orso marsicano, considerando che il tracciato delle nuove piste insiste, in misura limitata, sulla Zps – Zona protezione speciale – coincidente con il Parco Sirente Velino.

 

Tonucci & Partners, con il partner amministrativo Piergiuseppe Venturella e il coordinamento degli avvocati Giorgio Altieri e Gianluca Bocchino, sollecita la rivalutazione della decisione del Tar “alla ricerca di un equilibrio corretto tra tutela dell’ambiente e lo sviluppo delle attività turistiche e sportive, tenuto anche conto della risalente e pluriennale programmazione territoriale della Regione e del Piano speciale territoriale dei Bacini sciistici in particolare per il comprensorio “Ovindoli Monte Magnola”, risalente al 2008″.

Tra i punti della sentenza del Tar impugnati dai difensori di Ovindoli, comparivano anche il mancato coinvolgimento nella procedura dei carabinieri-forestali che gestiscono la riserva orientata di Monte Velino e l’incompetenza del funzionario del Comune firmatario del parere di Valutazione di incidenza ambientale.

“È stato fatto un percorso molto attento e condiviso con le comunità locali dell’intero altopiano delle Rocche, con le autorità preposte alla tutela dei vincoli e di vigilanza e con l’Ente parco Sirente-Velino – conclude Ciminell – La realizzazione di impianti sciistici aggiuntivi alla stazione abruzzese era stata programmata in stretta collaborazione”.

“La Regione Abruzzo, che aveva già rilasciato le autorizzazioni di propria competenza per la realizzazione dei nuovi impianti sciistici nel comune di Ovindoli, resta ferma nelle proprie posizioni e per questo è al fianco del Comune montano e della sua amministrazione, che ha depositato ricorso contro la sentenza con cui il Tar le aveva annullate”.

Così l’assessore regionale alle Aree interne Guido Liris, che esprime il proprio sostegno “alla battaglia del sindaco Angelo Ciminelli, a difesa di una scelta di sviluppo che non compromette l’ambiente”.

“La decisione dei giudici amministrativi è ideologica e condanna il territorio a restare nelle retrovie dello sviluppo turistico”, ribadisce Liris, che torna ad esortare “le istituzioni a tutti i livelli ad aprire una profonda riflessione, sollecitata da anni da operatori e associazioni, sui vincoli ambientali che insistono in gran parte delle aree maggiormente vocate al turismo della provincia dell’Aquila e che ne impediscono uno sviluppo sereno”.

“Il rispetto per l’ambiente non deve precludere lo sviluppo delle aree interne e limitare il benessere delle comunità che le vivono”, conclude l’assessore, “basti pensare che sulle Dolomiti, dichiarate patrimonio dell’Unesco, è presente uno dei comprensori sciistici più importanti d’Italia e, forse, d’Europa”.