Si tratta di un sistema robotico che, tramite un’alta tecnologia, consente di compiere operazioni chirurgiche al ginocchio, danneggiate dall’artrosi, per impiantare protesi articolari con l’uso del navigatore: eccezionale precisione e bassissima invasività sono punti di forza della procedura.
L’intervento di oggi, in cui la nuova tecnologia è stata utilizzata per la prima volta al San Salvatore, è stato compiuto su una donna residente in provincia di L’Aquila. L’operazione è stata effettuata dall’équipe del professor Vittorio Calvisi, direttore della scuola di specializzazione in Ortopedia e traumatologia dell’Università e dell’Unità operativa di chirurgia ortopedica mininvasiva e computer assistita dell’ospedale di L’Aquila.
L’uso del robot, nella seduta operatoria di oggi, è servito anche all’azienda per valutarne concretamente i grandi vantaggi sull’utente e a prendere in considerazione la possibilità di acquistare una delle tecnologie legate a queste nuove procedure.
L’obiettivo è infatti puntare alla nuova frontiera di questa chirurgia ortopedica per aprire un nuovo corso all’ospedale di L’Aquila e attuare una strategia attrattiva anche nei confronti anche di regioni limitrofe.
Qual è la peculiarità della nuova procedura? In sostanza, grazie alla chirurgica robotica assistita, prima di compiere l’operazione si procede a una sua accurata pianificazione con ricostruzioni virtuali, tridimensionali affinché il chirurgo, al momento dell’intervento vero e proprio, possa eseguirlo con assoluta precisione quanto ad allineamento, dimensioni e posizionamento della protesi. Ciò si traduce in una ridottissima mininvasività dell’intervento, una sopravvivenza più lunga delle protesi inserite nel ginocchio, tempi di recupero più rapidi del paziente e quindi degenze meno lunghe in ospedale.