La richiesta, di una privata cittadina, è indirizzata in una lettera aperta all’assessore alla sanità, Nicolettà Verì.
Il registro, istituto diverso dal semplice registro presente nella Sanità Pubblica che si occupa del dato di mortalità, si potrebbe avvalere del lavoro dei Dipartimenti di Anatomia Patologica e di Cardiologia abruzzesi per avviare uno screening genetico e familiare teso a identificare patologie genetiche o ereditarie di cui le famiglie delle vittime non sono a conoscenza, permettendo di intervenire con controlli mirati e terapie.
Sono certa che sia una iniziativa estremamente importante per approfondire questi decessi improvvisi e per restituire alle famiglie colpite speranza nella vita, evitando che questi tragici eventi si ripresentino.
Chiedo contestualmente alle tante associazioni di volontariato operanti nel settore sanità di farsi portavoce di questa esigenza, cerchiamo tutti insieme di spingere per un obiettivo che può sembrare minimo che ma che apre alla fiducia nel futuro e che rinsalda la fiducia dei cittadini nella sanità pubblica”.