L’Aquila. “La nostra terra non è in vendita, la sicurezza dei cittadini non è negoziabile.
Ci batteremo con tutte le nostre forze contro una infrastruttura pericolosa con danni potenziali alla raccolta tartufi per 42 milioni di euro”.
Fernando Galletti, presidente dell’Amministrazione separata degli usi civici (Asbuc) di Paganica e San Gregorio (L’Aquila), dopo che il governo ha dato via libera alla realizzazione del metanodotto Snam rete adriatica Sulmona-Foligno, che attraverserà anche il territorio di Paganica, frazione del comune dell’Aquila, per circa 15 chilometri. Un intervento che interesserà 40 ettari, gravati da uso civico, di valenza ambientale.
“L’assenza ad oggi di uno studio sulla sicurezza sismica del metanodotto – spiega Galletti -, una condotta dal diametro di 120 centimetri e 40 metri di servitù a pochi metri di profondità, proprio sulle faglie sismiche, sta pertanto generando apprensione e contrarietà presso la popolazione. La notte del sei aprile 2009 il sisma ha del resto tranciato di netto un tubo da 20 centimetri di diametro, della linea gas interna, aprendo un cratere di circa 20 metri quadri e ha fatto esplodere una tubatura dell’acquedotto da circa 60 centimetri di diametro”.
Entrando nello specifico, per quanto riguarda “il danno della coltivazione e del recupero di essa”, i calcoli della perizia asseverano che il costo del terreno con tartufaia spontanea è pari a 15 euro a metro quadro. “Per gli interi 40 ettari – viene stimato – l’entità del danno si attesta ai 6 milioni di euro”.
La perizia calcola che la produzione oscilla dai 50 ai 150 chili ad ettaro ad anno. “Il costo medio per il tartufo nero pregiato invernale di 900 euro al chilo – viene spiegato -.
Ponendo come media di produzione 100 chili ogni anno per ciascuno di 40 ettari, e stimati gli anni per il ripristino in 20 anni, il danno ammonterà a 36 milioni di euro. Solo in riferimento alla produzione tartuficola, il danno cagionato dal passaggio del metanodotto sarà per il territorio dunque di 42 milioni di euro”.