L’Aquila, Verrocchi confermato alla guida della Fillea Cgil. Edilizia: la ricostruzione arranca VIDEO

“Tante gru, tanti cantieri, ma la ricostruzione pubblica arranca. Lo abbiamo denunciato per primi ad inizio estate, studiando i dati degli Uffici speciali per la ricostruzione.

 

Certamente non una bella figura per il mondo della politica. Parliamo di scuole, presidi pubblici, case popolari”.

 

 

Così il segretario della Fillea Cgil della provincia dell’Aquila, Emanuele Verrocchi, parlando della ricostruzione post terremoto, intervenendo ai lavori del congresso che si è svolto a Cagnano Amiterno, all’interno del cementificio Italsacci. L’assemblea generale della Fillea ha confermato per i prossimi quattro anni Verrocchi alla guida degli edili della provincia dell’Aquila.

“La ricostruzione fisica ormai partita, ma parlando con le persone, vivendo questi luoghi, lavorando in queste terre, ti accorgi che il sentimento prevalente è quello della rassegnazione – ha spiegato ancora – in assenza di una Legge Quadro sulle emergenze di ogni tipo, terremoti, alluvioni, incendi, disastri ecologici e idrogeologici che permetterebbe con chiarezza di ripartire in maniera uniforme, omogenea, chiara e lineare, accade che prima o poi un cantiere si apre ma la società ha ormai perso la sua precedente identità”.

Nel corso dei lavori, il segretario del più grande sindacato edili della provincia dell’Aquila ha annunciato che “il sindacato vuole ripartire con la qualità nel ricostruire, la nostra attività quotidiana nei cantieri ci racconta lavoro nero, lavoro grigio, precarietà (uomini e donne tra lavoro e non lavoro), irregolarità, fuga dal contratto edile”.

“La nostra arma principale è il nostro contratto nazionale che, dato il contesto in cui si è rinnovato lo scorso luglio, va difeso e fatto rispettare, oltre la reintroduzione del Durc Congruità, l’unico strumento che ci permette di controllare se le aziende rispettano le norme suoi lavoratori”, ha continuato Verrocchi il quale ha ricordato che “nel cratere Centro-Italia abbiamo vinto una battaglia, abbiamo il Durc per congruità, che è stato abolito nel cratere dell’Aquila dal gennaio 2017.

Abbiamo bisogno di tutti i livelli della nostra organizzazione, di categoria e confederale, perché non vogliamo essere dimenticati, gli operai hanno bisogno di tutele e di protezione.

Facciamo appello in primis ai parlamentari abruzzesi di tutti gli schieramenti perché votino l’emendamento al decreto legge 55/2018 che reintroduce il Durc per congruità nel terremoto 2009”.

 

 

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