L’Aquila ospiterà SICURA, la Casa delle tecnologie emergenti. L’annuncio è avvenuto nella conferenza stampa del 28 dicembre a cui hanno partecipato il sindaco Pierluigi Biondi, l’assessore con delega alla Smart city, Carla Mannetti, il rettore del GSSI Eugenio Coccia, il rettore Univaq Edoardo Alesse, i rappresentati di ZTE e CUIEM. In Italia sono 6 le città ospitanti una “Casa delle tecnologie emergenti”.
Oltre a Matera, il MISE ha messo 25 milioni di euro a bando lo scorso marzo nell’ambito del Programma di supporto alle tecnologie emergenti. L’Aquila è dunque tra le cinque città selezionate dal ministero per lo Sviluppo economico (insieme a Torino, Roma, Prato e Bari) ammesse al finanziamento per l’istituzione di un centro di trasferimento tecnologico che ha il compito di supportare progetti di ricerca e sperimentazione basati su Blockchain, IoT e Intelligenza Artificiale. Lo stanziamento con cui è stata premiata la proposta progettuale che segue le linee principali di azione in cultura, turismo, formazione e innovazione ed è stata messa in campo dall’amministrazione comunale in collaborazione con importanti partner istituzionali, come Università dell’Aquila, Gran Sasso Science Institute, Zte, Consiglio Nazionale delle Ricerche e CUIEM – Consorzio Universitario di Economia Industriale e Manageriale, ammonta a 4 milioni di euro. SICURA avrà una sede di rappresentanza in centro città a L’Aquila e una sede operativa al tecnopolo, sarà attiva entro 6 mesi dal finanziamento e opererà per quattro anni.
In particolare, il GSSI, assieme a Univaq si occuperà della prima fase di analisi dei bisogni delle PMI territoriali. Successivamente SICURA metterà a disposizione conoscenza e ricerche per concretizzare le idee progettuali dei singoli soggetti traducendole in sviluppo, lavoro, trasferimento tecnologico e ricadute economiche sul territorio. “Il ruolo del GSSI all’interno deI progetto è da ricondurre a due specifiche azioni – spiega Coccia – Agiremo nella prima fase per una mappatura delle competenze che le PMI locali esprimono in termini di tecnologie e sicurezza.
La seconda azione condotta dal GSSI è nell fase finale di valutazione dell’impatto che SICURA avrà sul territorio e di analisi delle possibilità di replicare tale esperienza in altri contesti”. In questo il contributo GSSI arriverà principalmente dall’area di Scienze Sociali. “Questa iniziativa va nella direzione giusta. Il territorio aquilano è un unicuum perchè dimostra come dopo un disastro naturale si debba necessariamente pensare al futuro e agire insieme per una ri-progettazione efficace. Con tutte le istituzioni e i partner del territorio stiamo facendo sistema per una visione comune”, conclude Coccia.