Lo ha stabilito l’autopsia, effettuata all’ospedale dell’Aquila dall’anatomopatologo incaricato dalla Procura, Giuseppe Calvisi.
Queste prime risultanze non chiariscono però i dubbi sulla morte. Il 36enne era ancora vivo quando è caduto nel canale, in una zona sulla via del ritorno verso casa, che percorreva sempre a piedi.
I militari della compagnia dell’Aquila e della stazione di Paganica stanno battendo due piste: il malore o l’incidente stradale, un’auto pirata che, non vedendolo a causa dell’oscurità, lo avrebbe colpito facendolo finire nel canale.
I carabinieri escludono la pista dell’omicidio, dopo aver indagato sulla vita del giovane muratore, ascoltando anche il datore di lavoro. Secondo quanto si è appreso a breve i militari rimetteranno la relazione definitiva al pm Guido Cocco