E’ il progetto che sarà perfezionato dalla Asl nelle prossime settimane al reparto di neurologia dell’ospedale di L’Aquila. L’iniziativa di un monitoraggio medico a distanza, senza cioè la presenza fisica del paziente, è scaturita dall’emergenza coronavirus. L’obiettivo è fare in modo che il paziente possa essere seguito costantemente senza recarsi di persona in ambulatorio. Aspetto cruciale perché, alla luce dell’attuale emergenza, gli spostamenti delle persone aumentano i rischi di contagio. Quando il servizio sarà avviato il malato, utilizzando dalla propria abitazione un semplice smartphone, potrà mettersi in collegamento audio video con lo specialista e ricevere l’assistenza.
Nel frattempo, in attesa di mettere a punto il sistema skype (gratuito), il reparto di neurologia sta effettuando il monitoraggio dei pazienti tramite videochiamate whatsapp. In questo modo gli specialisti valutano i parametri del paziente, tra cui movimenti, postura e capacità cognitiva. Dall’inizio dell’emergenza, intanto, il reparto di neurologia dell’ospedale di L’Aquila, diretto dal prof. Carmine Marini, affiancato dai medici Patrizia Sucapane, Davide Cerone e Tommasina Russo, ha garantito un costante controllo ai pazienti impossibilitati a sottoporsi a visite di controllo a causa della sospensione delle prestazioni ambulatoriali ordinarie. Per ovviare a tale difficoltà, dal 13 marzo a oggi, neurologia ha attivato un servizio di assistenza telefonica per le malattie neurologiche degenerative come Alzheimer, Parkinson e disturbi del movimento.
Il servizio, denominato ‘#noicisiamo’, può essere richiesto al numero 0862 368657, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 14.00. In seguito alla richiesta, i pazienti vengono contattati prima dagli infermieri, che assumono informazioni sul loro stato di salute, e successivamente dai medici che, tramite consulti telefonici, valutano se la terapia in corso è adeguata o necessita di cambiamenti. Solo se necessario, e se il paziente può muoversi, il malato va in ambulatorio mentre, per le urgenze, possono essere effettuate visite a domicilio.
Con questo metodo di lavoro il servizio neurologia, dal 13 marzo a oggi, ha assicurato controlli, visite e urgenze a 180 pazienti, di cui 130 affetti da demenze e Parkinson, e 50 da cefalee. Così facendo, oltre a garantire l’assistenza durante l’emergenza, si è evitato l’accumulo di visite inevase che avrebbero causato un allungamento dei tempi di attesa. Il reparto di neurologia segue 2.500 pazienti con demenza e circa 600 affetti da Parkinson e altre patologie. L’Aquila è uno dei pochi centri in Italia ad effettuare il trattamento del tremore con ultrasuoni focalizzati sotto guida della risonanza magnetica. Sono numerosi i pazienti, residenti in altre regioni, che si rivolgono all’Aquila per beneficiare della prestazione.