L’Aquila, le celebrazioni per la festa della Polizia

Oggi ricorre una data storica: esattamente 40 anni fa veniva approvata la legge 121 che rifondava il sistema della sicurezza del nostro Paese dando vita alla Polizia di Stato, la prima Forza di polizia ad ordinamento civile.

 

Un cambiamento epocale non solo formale. Anni ricchi di cambiamenti che vengono ricordati il 10 aprile, giorno in cui nel 1981 è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale la Legge 121, conosciuta come la Legge di Riforma. Una legge che, come evidenziato dalle parole del Capo della Polizia Prefetto Lamberto Giannini “portava in sé il seme di grandi evoluzioni, ridisegnando una polizia moderna e a forte identità civile”.

 

Questa mattina, a L’Aquila, considerata l’emergenza epidemiologica che impone la massima sobrietà nelle celebrazioni per il secondo anno consecutivo la ricorrenza è stata celebrata con la deposizione da parte del Questore, Dr. Gennaro Capoluongo, unitamente al Sig. Prefetto, Dr.ssa Cinzia Torraco, di una corona di alloro al Monumento ai caduti, posizionato nel piazzale antistante la Questura. Alla cerimonia hanno partecipato il Dirigente del Compartimento della Polizia Stradale per l’Abruzzo e Molise, Dr. Paolo Fassari, una rappresentanza dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato ed il cappellano della Polizia, Don Carmelo Pagano Le Rose che ha ricordato i caduti con un breve momento di preghiera. Nella mattinata di ieri il Capo della Polizia – Direttore generale della pubblica sicurezza Prefetto Lamberto Giannini è stato ricevuto a palazzo del Quirinale dal Presidente della Repubblica, accompagnato dai Vice Capi della Polizia, dai Direttori centrali del Dipartimento della pubblica sicurezza e da una rappresentanza del personale.

 

Successivamente nel piazzale della Scuola, dopo la rassegna dello schieramento e la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica, il Ministro dell’Interno ha consegnato la medaglia d’oro al merito civile, conferita dal Presidente della Repubblica, alla Bandiera della Polizia di Stato. Il prestigioso riconoscimento è stato attribuito per il compito svolto dai Questori, Autorità provinciali di pubblica sicurezza preposte al coordinamento tecnico operativo dei servizi di ordine e sicurezza pubblica, con la seguente motivazione: “Erede di una prestigiosa tradizione risalente a prima dell’Unificazione d’Italia, la Polizia di Stato, con assoluta fedeltà allo Stato e in difesa della collettività, ha assicurato, da centosessantanove anni, il mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica facendosi interprete sul territorio dell’alto magistero affidato alle Autorità provinciali di pubblica sicurezza preposte al coordinamento tecnico operativo dei servizi di ordine e sicurezza pubblica.

 

Attraverso le proprie donne e i propri uomini, chiamati a ricoprire questo difficile ed essenziale compito, la Polizia di Stato, nelle fasi anche più drammatiche della storia del Paese, ha contribuito in maniera decisiva alla coesione della Nazione e ha garantito, sin dalla nascita della Repubblica, la tutela delle libertà fondamentali, la salvezza delle Istituzioni democratiche, assicurando altresì i presupposti per il progresso e il benessere collettivo e dei singoli.” L’attribuzione della medaglia d’oro corona un delicato lavoro svolto in un ampio lasso di tempo che ha visto cambiare profondamente le sensibilità ed il contesto sociale e culturale, fino ai nostri giorni caratterizzati dalla necessità di contemperare il pieno esercizio dei diritti e delle libertà fondamentali previsti dalla nostra Costituzione Repubblicana, con le eccezionali condizioni imposte dalla pandemia.

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