Nella giornata internazionale dei diritti delle donne” è stata inaugurata una “Stanza tutta per sé” nel comando provinciale dei carabinieri di L’Aquila e realizzata dal Soroptimist International Club.
L’iniziativa odierna è il frutto del protocollo d’intesa sottoscritto dal Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri e il presidente del Soroptimist International d’Italia, finalizzato a disciplinare l’attività di collaborazione nell’ambito del progetto “Una stanza tutta per sé”.
In forza di questa collaborazione abbiamo voluto mettere a disposizione degli spazi all’interno del Comando Provinciale di L’Aquila e grazie all’intervento del Club Aquilano del Soroptimist International sono stati realizzati locali protetti, accoglienti e tecnologicamente attrezzati, per sostenere la donna e altre vittime vulnerabili nel delicato momento della denuncia di violenza e delle fasi successive.
L’importante accordo prevede inoltre che l’Arma dei Carabinieri e “Soroptimist International d’Italia” si impegnino a promuovere iniziative didattiche e formative per favorire la condivisione delle esperienze e lo scambio di best practices nella tutela delle donne vittime di violenza.
L’Attività del Comando provinciale di L’Aquila dell’Arma dei Carabinieri nel contrasto alla violenza di genere.
I carabinieri, presenti nella provincia di L’Aquila con 60 comandi stazione, intervengono nei casi di violenza contro donne e minori con un team composto da personale femminile e maschile che ha frequentato uno specifico corso di formazione in materia di tutela della fasce deboli e vittime vulnerabili ed è inserito nella Rete Nazionale di Monitoraggio sul fenomeno della Violenza di Genere.
Da tempo, inoltre, l’Arma dei carabinieri sta investendo in corsi di formazione e di aggiornamento del personale perché si eviti la c.d. “vittimizzazione secondaria”[1]. Spesso, infatti, oltre al danno fisico, mentale, emozionale o economico, tramite la commissione di un reato o l’esposizione a minacce (c.d. “vittimizzazione primaria”), la vittima può sperimentare una minore attenzione o insensibilità, da parte dell’operatore di polizia giudiziaria nella fase del primo intervento e si manifesta con ulteriori conseguenze psicologiche negative. In questo senso, l’iniziativa odierna attraverso la realizzazione di uno spazio protetto e accogliente presso le nostre caserme può aiutare la donna a denunciare la violenza subita senza ulteriori traumi per se e spesso anche per i figli minori, vittime di violenza assistita.
Agli uomini e alle donne in uniforme che si trovano a fronteggiare questo triste fenomeno sono richieste straordinarie doti umane e grande capacità professionali nello specifico settore per questo motivo presso ogni comando provinciale è presente un team di esperti, formati appositamente presso l’ISTI (Istituto Superiore di Tecniche Investigative dell’Arma dei Carabinieri) e che sono supportati con una dedicata consulenza, soprattutto nei casi più gravi, dal personale del Reparto Crimini Violenti istituito presso il ROS e dagli specialisti della Sezione Atti Persecutori del Reparto Analisi criminologiche presso il RACIS di Roma.
Le donne vittime di violenza possono chiamare il numero di emergenza 112 e richiedere l’intervento dei Carabinieri in ogni momento, oppure rivolgersi ad uno dei presidi che l’Arma ha nella nostra provincia, dove ci sarà sempre un militare pronto ad ascoltare e procedere secondo la normativa vigente.
Un dato significativo è espresso dalle richieste d’intervento al 112 per le cosiddette “liti in famiglia”, dietro le quali si celano spesso ben più gravi situazioni che vanno oltre la lite del momento. (nella sola provincia di l’aquila sono pervenute alla C.O. nell’anno 2020 584 richieste per lite in famiglia a fronte di 676 nel 2019).
Un ulteriore impulso alla lotta contro la violenza domestica e di genere è stata introdotta con la legge n. 69/2019 c.d. “Codice Rosso” grazie alla quale, a seguito di denuncia, la polizia giudiziaria deve attivarsi immediatamente, con l’obbiettivo specifico di garantire l’immediata instaurazione del procedimento e di eventuali provvedimenti protettivi o di non avvicinamento alla vittima del reato. In più occasioni, a seguito della segnalazione all’Autorità Giudiziaria, i Carabinieri hanno attuato le severe norme previste dal Codice rosso e, con l’aiuto delle varie Associazioni presenti sul territorio, hanno garantito protezione e sostegno alle vittime.
Nell’anno 2020, i Carabinieri del Comando Provinciale di L’Aquila, nell’ambito del contrasto ai reati contro le fasce deboli, hanno proceduto all’arresto di 24 persone (1 per adescamento minorile e atti sessuali con minori; 10 per atti persecutori; 12 per maltrattamenti contro famigliari; 1 per violenza sessuale) e denunciato complessivamente 59 persone (4 per atti persecutori; 54 per maltrattamenti contro famigliari; 1 per violenza sessuale).