L’Aquila. Coro di critiche dopo la visione della prima puntata della fiction televisiva dedicata a L’Aquila.
La fiction televisiva “L’Aquila grandi speranze” rappresenta un danno d’immagine per la città dell’Aquila che vive un momento molto profondo e significativo di commemorazione delle sue vittime a dieci anni dal terremoto del 6 aprile 2009. Intendo adottare e valutare tutte le azioni possibili, anche quelle giudiziarie, se necessario. Contro una rappresentazione irreale e offensiva della città”, commenta Roberto Tinari, presidente del consiglio comunale aquilano.
“La trasmissione televisiva, di ben sei puntate, è stata presentata in pompa magna con lo scopo di rappresentare un contributo alla città ferita sui temi della ricostruzione e della rinascita proprio in occasione del decennale. Anche se non si tratta di un documentario ma di una messa in scena in cui la città dell’Aquila fa da palcoscenico, ritengo assolutamente offensivi i contenuti della serie nei confronti di un dolore ancora troppo recente e drammatico per essere banalizzato”.
Stefania Pezzopane. “Una brutta cosa che non meritavamo. Le nostre speranze non le avete né cercate, né comprese. Non c’erano e non ci sono bambini incattiviti organizzati in bande a scorrazzare nel centro storico. I nostri figli allora erano lontani, sulla costa o nelle tendopoli, a provare a superare la paura e a ricostruire vita e serenità. Non parliamo dialetti sbilenchi, che non siano l’aquilano. Non ci piace il terremoto e nemmeno chi usa L’Aquila e quella tragedia come un set per raccontare una banale e bruttina vicenda. Ricordatevi sempre tutti, che qui sono morti 309 innocenti. Aiutateci o lasciateci in pace. Così ci fate solo danni. Marco Risi, ma perché?”.
Così Stefania Pezzopane, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera, commenta in un post sul suo profilo Facebook, dal titolo “L’aquila grandi speranze? No! L’aquila, grandi bugie”, la fiction andata in onda ieri sera su Rai1.