L’Aquila. Creare veri e propri percorsi turistici, che tocchino i principali punti di attrazione dentro e fuori le mura cittadine, e decongestionare la città dalle auto dando la possibilità, a chi lavora o va a scuola, di spostarsi con le bici elettriche.
È il duplice obiettivo del Biciplan, parte integrante del Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) approvato definitivamente dal Consiglio comunale nei giorni scorsi, presentato oggi pomeriggio durante un incontro virtuale dall’assessore alla Mobilità Carla Mannetti e dall’ingegnere Eleonora Laurini, che lo ha redatto.
Il programma prevede ben 90 chilometri di piste per un progetto da circa 26 milioni di euro, in parte già finanziati, con l’ambizioso obiettivo di creare collegamenti dal centro storico alla stazione ferroviaria, da via XX Settembre al polo universitario di Coppito e all’ospedale, da Roio a Pianola, dalla Villa comunale alle 99 Cannelle.
Una rete che, poi, andrà a ricollegarsi con la pista ciclabile polifunzionale che va da Capitignano a Molina Aterno.
“Ogni percorso verrà studiato attentamente con l’allargamento delle carreggiate o la realizzazione di tratti di pista dedicati a fianco alle arterie principali”, ha spiegato l’assessore, chiarendo ancora una volta che le piste previste dal Biciplan nulla hanno a che vedere con la rete della mobilità d’emergenza già realizzata, che è “uno strumento per sensibilizzare gli automobilisti alla presenza, sempre più numerosa, di ciclisti. Un modo per tutelare i più deboli, cioè coloro che si muovono in bici o con monopattino, ricordando agli automobilisti che quello spazio è condiviso”.
“Il Biciplan è un programma integrante della pianificazione strategica urbana e rappresenta la concreta risposta a tre positive condizioni di partenza che lo definiscono come uno strumento programmatorio e pianificatorio di infrastrutture ciclistiche”, ha aggiunto la Mannetti, “l’adozione di una logica di rete intesa come un approccio più efficace e coerente, abbandonando la più diffusa adozione di interventi a singhiozzo, spesso legati all’urgenza, a danno di un sistema di rete connessa e strutturata; la definizione di una strategia di piano attraverso una rete ciclabile di itinerari turistici e urbani di collegamento, realizzabili a breve ed a lungo termine e l’individuazione di percorsi secondari di collegamento di poli attrattivi o di semplice collegamento di centri abitati minori”.