L’Aquila. Presenteranno appello i due imprenditori Enzo Romano Marinelli ed Ettore Barattelli condannati dal Tribunale dell’Aquila, con l’accusa di truffa ai danni dello Stato, rispettivamente a 2 anni e a un anno e mezzo di reclusione nel processo su presunti favoritismi nell’assegnazione dell’appalto di 11 milioni di euro per la ristrutturazione della caserma Campomizzi, avvenuto nell’emergenza post terremoto 2009.
Lo annuncia l’avvocato Antonio Milo, difensore di Barattelli che è presidente dell’Associazione nazionale Costruttori Edili (Ance) dell’Aquila, aggiungendo che il suo assistito “intende rinunciare alla prescrizione perché convinto di dimostrare la sua innocenza”. Nei giorni scorsi a testimoniare nel Tribunale aquilano anche il capo della Polizia, Franco Gabrielli, che all’epoca dei fatti era prefetto del capoluogo abruzzese.
La caserma Campomizzi, nel corso dell’emergenza sisma ha ospitato gli sfollati, oggi è residenza per studenti universitari e sede dell’Azienda per il diritto agli studi universitari (Adsu) dell’Aquila.
I due imprenditori, che hanno avuto anche l’interdizione a contrattare con la pubblica amministrazione per due anni, fanno parte del Consorzio Federico II che si è aggiudicato la commessa
pubblica. Per Barattelli si apre ora anche la strada di un chiarimento nell’Ance, dove è stato eletto nell’ottobre 2016.
Sono stati, invece, assolti i sei dirigenti e tecnici del Provveditorato interregionale alle Opere Pubbliche, stazione appaltante del lavoro post terremoto, per i quali l’accusa aveva chiesto condanne, e un dirigente del provveditorato, un tecnico e un imprenditore per i quali il pm aveva chiesto assoluzioni e prescrizioni. La sentenza è stata pronunciata dopo alcune ore di camera di Consiglio al termine di una lunga udienza con arringhe difensive e repliche del Pm Stefano Gallo.
Assolti quindi: Giovanni Guglielmi, ex provveditore alle opere pubbliche; Giancarlo Santariga, ex provveditore aggiunto, Claudio Quartaroli, funzionario del Provveditorato, Filippo Di Giacomo, ex funzionario del Provveditorato, Luigi Zaccagno e Giuliano Genitti, ex funzionari del Provveditorato. Poi l’ex dirigente del Provveditorato Carlo Clementi, l’imprenditore Giulio Vittorini, terzo componente del consorzio Federico II, e il collaudatore Giovanni Benevieri; per loro il pm aveva chiesto assoluzioni e prescrizioni.
Nell’udienza di lunedì scorso era emerso che il 90% delle accuse è prescritto e in quanto alle accuse sono rimaste in piedi la truffa ai danni dello Stato e le false fatturazioni. Gli imputati sono stati assistiti, tra gli altri, dagli avvocati Vincenzo Calderoni, Antonio Milo, Ernesto e Massimiliano Venta, Cesidio Gualtieri, Claudio Cagnoli, Carlo Peretti.