L’Aquila. Si allarga il fronte dell’incendio che si avvicina sempre più al centro abitato, direzione del vento che sta “spingendo” il rogo e gente scesa in strada impaurita, tra cui cittadini che si mettono a disposizione per le operazioni di contenimento e contrasto, costituendo un problema più che un sostegno.
Sarà un’altra notte di passione e preoccupazione all’Aquila per l’incendio, di origine dolosa perché sono stati trovati inneschi, che sta flagellando il monte di fronte al popoloso quartiere di Pettino e che non è sotto controllo. A Pettino si registra la presenza di molte persone in strada lungo via del Castelvecchio, via Sfrizzoli e in altre che sono alle pendici della pineta: non sono pochi coloro che fanno filmati o foto. L’effetto delle fiamme, di notte, è angosciante.
Il rogo è ben visibile da ogni parte della città. Così come si avverte anche a distanza l’odore acre del fumo. Vista la situazione che si sta delineando, non c’è certezza che le linee tagliafuoco possano reggere al cento per cento. In tal senso, c’è timore che le fiamme possano arrivare alla zona di Madonna Fore e San Giuliano, molto frequentata dagli aquilani, già colpita dal rogo devastante del 2007. Soprattutto perché le operazioni dispegnimento con canadair ed elicotteri riprenderanno domattina alle 6.
Secondo quanto si è appreso, sono circa 300 le persone che stanno operando nel fronte aquilano e su quello, che deve comunque essere monitorato perché non domato, divampato per primo nella collina che sovrasta la frazione aquilana di Arischia. Sul posto oltre ai vigili del fioco, protezione civile, volontari, esercito, forze dell’ordine e polizia locale.
Intanto, vanno avanti le indagini e la inchiesta per individuare i piromani.
foto Ansa