Lo afferma l’assessore comunale alla Mobilità Carla Mannetti, che ricorda come “il dibattito che pure si era generato lo scorso inverno si è sopito e la questione come al solito è caduta nel dimenticatoio”.
“L’anno scorso, per decisione unilaterale del direttivo abruzzese, la sede è stata localizzata a Pescara: è stata una scelta sbagliata e scorretta perché fatta al di fuori di ogni condivisione istituzionale e senza criteri effettivi di efficacia di intervento”, afferma l’assessore, “tanto che un progetto di legge per riportarla all’Aquila è stato condiviso da consiglieri regionali di entrambi gli schieramenti”.
“Ora, con la stagione invernale alle porte, è purtroppo tornata ad intensificarsi l’attività del Soccorso, che è già intervenuto sulle nostre montagne”, aggiunge l’assessore, “è quindi auspicabile che la sede logistica sia baricentrica rispetto ai luoghi d’intervento”.
“Va ricordato che il Soccorso alpino in Abruzzo e nell’Italia centrale è nato all’Aquila nel 1958”, conclude la Mannetti, “dove fu istituita la prima sede ufficiale a seguito della tragedia avvenuta sul Monte Camicia dove persero la vita tre tecnici dell’Eni. Da allora l’attività del Soccorso alpino è cresciuta garantendo assistenza e sicurezza ad escursionisti e alpinisti: ormai il 90% degli interventi si svolge sulle montagne del Gran Sasso e del Sirente-Velino essendo le più impervie, frequentate e pericolose”.