“C’è speranza di poter riattivare l’albergo di Campo Imperatore, abbandonato, c’è un finanziamento di 3,8 milioni di euro che avrebbe dovuto appaltare il Provveditorato interregionale alle Opere pubbliche e che ora il Comune ha ripreso in mano per velocizzare appalti e lavori”.
Così l’ingegnere Dino Pignatelli, amministratore unico del Centro turistico del Gran Sasso, azienda controllata dal Comune dell’Aquila che gestisce gli impianti di risalita nel versante aquilano del Gran Sasso.
Lo storico albergo, dove fu tenuto prigioniero Benito Mussolini, è di proprietà del Comune dell’Aquila e da tempo è senza un gestore. Pignatelli interviene su progetti di sviluppo in un momento di grande incertezza sulla futura riapertura della stazione, finora bloccata per la pandemia, fissata prima per il 7 gennaio, poi per il 18 gennaio e slittata ora, con il recente Dpcm, al 15 febbraio.
“Per rilanciare il Gran Sasso puntiamo anche a cogliere l’obiettivo di collegare Montecristo con Campo Imperatore, si tratta di un progetto di sviluppo pronto da tempo, previsto anche nel piano dei bacini sciistici che però deve partire con tempi di realizzazione di alcuni anni: tutto dipenderà da autorizzazioni e fondi – spiega ancora l’amministratore unico il quale sull’attualità chiarisce – Siamo pronti da novembre, la presenza di neve è record, viviamo alla giornata nel tentativo di salvare almeno in parte la stagione, speriamo ci siano le condizioni per riaprire il 15 febbraio”.