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Gas ed energia alle stelle: a rischio la produzione di pane nell’aquilano

L’Aquila. Grido d’allarme dei produtti del pane casereccio aquilano: l’aumento del gas e dell’energia elettrica potrebbero bloccarne la produzione.

“L’aumento esponenziale delle utenze del gas e dell’energia elettrica pone a serio rischio la produzione panaria nella provincia aquilana, soprattutto nei piccoli centri delle aree interne ove le problematiche legate agli aumenti dei prezzi, comuni a tutta la categoria, si amplificano, considerata la collocazione particolare, isolata, in cui numerosi panificatori si trovano a operare”, è quanto evidenzia un panificatore della Provincia di L’Aquila, raccogliendo il grido di aiuto dei colleghi da Castelvecchio Calvisio, Castel del Monte, Ofena e Capestrano, appartenenti alla Comunità Slow Food “Giovanni Cialone. Pane casereccio Aquilano di grani di montagna”.

Nei quattro paesi dell’entroterra aquilano, con popolazione complessiva di 1.000 abitanti, i panifici rischiano di chiudere per sempre le loro attività.

“Al rincaro delle utenze si aggiunge quello dei carburanti e per queste piccole aziende che necessitano di un mercato non limitato alla zona di produzione – prosegue – è chiaro che anche l’utilizzo dei mezzi trasporto per la distribuzione sta diventando sempre più oneroso. Nonostante l’adozione di una serie di strategie per aggirare il problema, come la panificazione a giorni alterni o la diminuzione della produzione di pane a favore di quella di dolci, la situazione acquista maggiore criticità ogni giorno che passa.

Rivolgiamo pertanto un sentito appello alle Istituzioni, in particolare al presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, affinché si faccia promotore di interventi urgenti a favore del settore, quali l’inserimento delle attività di panificazione tra le imprese energivore (Decreto Energia del 21.04.2022) ed altri tipologie di sostegno economico, finalizzate a contenere gli smisurati aumenti dei costi dell’energia e del carburante che stanno mettendo in ginocchio un comparto fondamentale per l’economia e per il patrimonio eno-gastronomico della nostra Provincia”, conclude.