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Cronaca L'Aquila

Lo spintonano, gli rubano la macchina e vengono arrestati. Ciò che accade dopo è incredibile

È una storia di ordinaria delinquenza quella che è accaduto a Pizzoli, in provincia de L’Aquila, con un gruppo di ladri che ha rubato un’auto a un uomo che ha deciso di non soprassedere a quanto stava accadendo, finendo con l’ingaggiare un inseguimento terminato con spintoni e minacce da parte dei ladri.

Le cose, però, non sono finite qui. I ladri, intercettati dai militari, sono già a piede libero: pur riconoscendoli colpevoli del furto, il quotidiano Il Messaggero ha segnalato come il giudice per le indagini preliminari del Tribunale dell’Aquila, Baldovino De Sensi, abbia disposto la liberazione poiché accusati a piede libero solo del furto e non di rapina impropria.

La vicenda sta naturalmente facendo discutere in tutta la provincia, sollevando legittimi dubbi sulla decisione e sugli effetti che potrebbe determinare.

L’ennesimo furto di auto

La vicenda si è verificata alcuni giorni fa: i militari, dopo il furto di auto e le formalità di rito, hanno fatto scattare le manette sui polsi di due giovani tunisini e di un algerino, accusato di aver rubato una macchina e utilizzato impropriamente delle carte di pagamento.

I tre ladri sono già stati scarcerati e si trovano a piede libero

Il proprietario del mezzo, vedendo la sua auto passargli davanti con i tre extracomunitari a bordo, aveva ingaggiato un inseguimento che è finito con un faccia a faccia tra il proprietario e i ladri, i quali hanno pensato di minacciare l’uomo e spingerlo: un comportamento che secondo l’accusa potrebbe ben configurare il reato di rapina impropria.

Così però non ha ritenuto corretto il giudice per le indagini preliminari, che ascoltata la parte della difesa (il trio di ladri è assistito dall’avvocato Silvia De Santis del Foro dell’Aquila), ha scelto di non convalidare gli arresti mantenendo solo per uno la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, ogni giorno.

Ad essere sottoposto a questa misura più restrittiva è stato uno dei due tunisini, colui che è stato riconosciuto aver rubato materialmente la macchina. Per il Gip, invece, è sicuramente residuale la posizione degli altri due ragazzi che si trovavano in macchina, che rimangono indagati a piede libero.

Peraltro, ricorda ancora il quotidiano Il Messaggero, lo stesso tunisino nel gennaio scorso, con le sue auto dichiarazioni accusatorie, aveva consentito alle forze dell’ordine di arrestare alcuni connazionali che si erano resi responsabili del furto di due auto e di 12 spaccate, anche in alcuni negozi della zona.