“La battaglia che Cospito sta meritoriamente portando avanti – viene spiegato nel volantino-manifesto distribuito e letto pubblicamente al megafono – riapre il dibattito sulla necessità del superamento di due istituti inumani e incostituzionali, come l’ergastolo ostativo e il 41-bis, ma anche dell’intero sistema dei circuiti speciali di detenzione”. “Fin dalla sua istituzione – spiegano ancora – il 41 bis è stato presentato come provvisorio e volto ad arginare lo stragismo mafioso, ma ben presto si è mostrato come uno strumento di vendetta, fondato su pratiche di vera e propria tortura per spingere i detenuti alla collaborazione, attraverso l’isolamento totale e la privazione dei più elementari diritti umani”.
A tal proposito, il presidio appare significativo nella città il cui carcere ospita da qualche settimana anche il boss Matteo Messina Denaro. “L’Aquila – ribadiscono gli organizzatori del presidio – è parte integrante di questo sistema di tortura e negazione dei diritti della persona. Non solo per la presenza di un super-carcere ma perché in esso è rinchiusa al 41 bis la più alta percentuale di detenuti a livello nazionale”.