Continuano a migliorare le condizioni della giovane dottoressa originaria di Brescia che ha studiato all’Aquila dove era tornata per l’esame di abilitazione, ricoverata al reparto Malattie infettive.
La giovane, unico caso positivo nell’ospedale aquilano, aveva avvertito sintomi tipici del Covid 19 dopo essersi vista con il fidanzato un collega di Bergamo, anche lui positivo. Potrebbe essere dimessa nei prossimi giorni: visto che è asintomatica, lunedì potrebbe essere sottoposta al test, qualora dovesse risultare negativo, se ne effettuerà un altro dopo due giorni e, qualora venisse confermato, potrebbe tornare a casa.
Al reparto di malattie infettive diretto dal dottor Alessandro Grimaldi, sono disponibili 10 stanze a pressione negativa: inoltre ne è in funzione un’altra dotata di macchinari per la respirazione articolare, come quelle in rianimazione, alla quale domani se une aggiungerà un’altra e, via via, altre nei prossimi giorni.
“Rivolgo un appello ai cittadini che hanno sintomi compatibili al coronavirus affinché non si presentino al pronto soccorso e chiamino il 118 che procederà ad intervenire prontamente a seconda delle necessità”. Così il primario del reparto Malattie infettive dell’ospedale San Salvatore del’Aquila, Alessandro Grimaldi, sull’emergenza coronavirus, in particolare sul alcune situazioni che si sono verificate nei giorni scorsi all’ospedale del capoluogo regionale.
“In tal senso, si chiede la collaborazione dei medici di Medicina generale – spiega ancora l’infettivologo -. Al pronto soccorso si sono presentati pazienti che non avrebbero dovuto arrivare in quella struttura. La violazione di questa elementare regola ormai alla portata di tutti potrebbe intralciare la gestione ottimale di questi casi e, in generale, difficoltà al sistema”. Come in altre province anche all’Aquila sia sta valutando la eventualità di istituire una task force che intervenga per effettuare tamponi a casa per non intasare gli ospedali.