Fare i tamponi e dotare immediatamente di mascherine tutti gli operatori dell’ospedale di Avezzano e tutti coloro che operano nei vari presidi sanitari marsicani. Farlo adesso, subito, non fra 1 mese, perché il virus corre e non aspetta i tempi di un elefante.
Ed iniziate dall’ospedale di Avezzano. Il Sindaco di Aielli, Enzo Di Natale, rivolge l’appello alla Regione Abruzzo , invitandola ad essere celere nell’adottare misure si garanzia e sicurezza nei confronti di chi, da ormai più di un mese è impegnato in prima linea nell’affrontare l’emergenza del COVID-19. “Non è possibile che ad oggi il personale sanitario è ancora sprovvisto di questi importanti e necessari strumenti di protezione per chi sta lavorando senza sosta nelle strutture sanitarie. La Regione si deve muovere ”, spiega Di Natale, “ non è tempo di tergiversare. Siamo in piena emergenza”, aggiunge, “ è compito delle istituzioni , stare al fianco degli operatori Sanitari ed aiutarli con tutti i mezzi necessari”. L’emergenza Coronavirus ha messo in evidenza come il territorio marsicano e non solo, sia carente di moltissime cose, troppa precarietà soprattutto nel settore sanitario, dove oggi più che mai invece bisognerebbe essere pronti ed efficienti.
Da quando è iniziata l’emergenza coronavirus, il comune di Aielli ha fatto di tutto per mettere in campo ogni misura di contrasto e prevenzione possibile. Siamo stati i primi ad ordinare ed acquistare migliaia di mascherine, abbiamo sanificato le strade, abbiamo chiuso prima degli altri i luoghi pubblici ed abbiamo subito attivato i servizi di consegna beni a domicilio. L’ultima misura messa in atto è stato l’acquisto dei test monoclonali anticorpali”, ha spiegato il primo cittadino Di Natale. “In questi giorni, però, mi sono anche reso conto di quanta precarietà c’è nel nostro territorio, di quanto male siamo messi.
Decine di medici, decine di infermieri, costretti a lavorare senza mascherine e senza protezione. Personale sanitario lasciato solo e obbligato ad arrangiarsi”. Il Sindaco di Aielli ha spiegato come, nei limiti del possibile, ha tentato di dare una mano, ma ha anche evidenziato come sia assurdo che chi di dovere non si sia attivato in tempo per garantire sicurezza a chi rischia la vita per noi. “Per quanto riguarda i tamponi, dovrebbero essere fatti a più persone possibili, ma così non è. Ne vengono eseguiti pochi perché non c’è personale, non ci sono strumenti, non ci sono i reagenti. Il risultato è che spesso non vengono fatti nemmeno ai sintomatici che hanno avuto contatti diretti con persone infette”. “È questo il contesto in cui si è inserita la mia scelta di acquistare i test istantanei, strumento diagnostico che non da un risultato certo ma sicuramente altamente probabile. Pratica già operativa in Veneto e in altre realtà nazionali. Non dobbiamo inventarci nulla e sono convinto che a volte basti replicare azioni virtuose testate altrove. Dovete agire ora, non fra un mese.”