Il provvedimento è scaturito a seguito di due segnalazioni della polizia giudiziaria relative al comportamento dell’uomo, libero professionista, nei confronti di una donna extracomunitaria con cui aveva avuto una relazione sentimentale, al termine della quale aveva iniziato ad importunarla anche con continue richieste di rapporti sessuali, da lei rifiutate, ingenerando nella stessa un perdurante stato di ansia e paura tanto da costringerla a richiedere più volte l’intervento della Polizia.
Dalle indagini è emerso che le condotte assunte dallo stesso si sono protratte per diversi mesi con continui atti persecutori ai danni della donna, tanto da indurre la vittima, nel dicembre scorso, a denunciare l’ennesimo episodio, nel corso del quale l’aggressore, dopo averla bloccata, l’ha minacciata anche di morte.
Il G.I.P. ha ritenuto che le condotte minacciose e violente, ripetutamente tenute dall’uomo dall’inizio del 2020, consistite in pedinamenti, appostamenti sotto casa e nei luoghi da lei frequentati, continui contatti telefonici, minacce, ed aggressioni fisiche, tutte confermate da testimoni sentiti dagli investigatori della Squadra Anticrimine del Commissariato, configurano il reato di atti persecutori, previsto nell’art. 612 bis cp.
Il provvedimento impone il divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa (ivi compresi i luoghi di lavoro della predetta) e di mantenere da tali luoghi una distanza di almeno 500 metri con l’obbligo, in caso di incontri casuali, di allontanarsi immediatamente dalla stessa.