Dopo l’interruzione di alcuni giorni, a causa del blocco subito per l’attacco al sistema informatico e per consentire in sicurezza l’avvio delle operazioni di bonifica da parte della task force di esperti, è stato riattivato il servizio di accettazione delle prestazioni negli ospedali di L’Aquila, di Avezzano, di Sulmona e presso le postazioni del call center di L’Aquila.
La ASL ha provveduto ad adottare, nei tempi strettamente necessari, una modalità organizzativa che permetterà di avere evidenza in tempo reale della domanda e di procedere alla presa in carico in maniera sicura, evitando perdita di dati e facilitando le richieste registrate, con priorità alle prenotazioni in classe Breve, da erogare entro 10 giorni, e in classe Differibile da erogare entro 60 giorni..
Gli utenti potranno accedere al servizio sia attraverso il call center, utilizzando lo stesso numero telefonico attualmente conosciuto, sia attraverso le postazioni di front office, che saranno supportate nel seguente modo:
• 2 postazioni all’ospedale di L’Aquila
• 2 postazioni all’ospedale di Avezzano
• 1 postazione all’ospedale di Sulmona
La Direzione aziendale confida nella responsabilità dei medici prescrittori che limiteranno, per il breve tempo necessario al ripristino del sistema informativo, le prescrizioni alle effettive esigenze di priorità del paziente. Al tempo stesso, la Direzione ringrazia tutti gli operatori sanitari, amministrativi e tecnici che, in questi giorni, con spirito di servizio, impegno e grande professionalità, si sono prodigati per ridurre al minimo i disagi ai pazienti e agli utenti.
“Nel corso della scorsa Commissione Sanità avremmo dovuto avere chiarimenti concreti sull’attacco Hacker sferrato contro l’azienda sanitaria aquilana, su quali sono le cause che hanno portato a un simile disastro e su cosa rischiano i pazienti e il personale coinvolti dal furto di dati. Ma soprattutto avremmo dovuto avere informazioni su come si intende garantire il servizio sanitario a un’intera provincia, in cui attualmente il diritto alla salute non è pienamente garantito. I presidi sanitari, tutti, sono di fatto impossibilitati a garantire le prestazioni, e con grande difficoltà il personale eroga l’assistenza. I nostri Medici, Infermieri e OSS sono stremati. Un disastro, mai visto prima in Abruzzo, che si sta consumando nel silenzio e nella totale assenza sul territorio da parte di chi è al Governo della Regione e del Paese. Sia chiaro, nessuno chiede di conoscere pubblicamente quali azioni tecniche la task force stia mettendo in campo per arginare il furto dei dati, come qualche esponente di maggioranza asserisce tentando di buttare tutto in caciara. Qui si sta chiedendo al Presidente di Regione di fare il Presidente di Regione, di essere vicino ai territori, ai cittadini che hanno subito un furto di dati e agli operatori che con enorme sacrificio stanno lavorando in condizioni estreme. E di venire a riferire in Consiglio quali azioni sono poste in essere dalla Giunta per consentire alle strutture di erogare i servizi, anche in questa situazione emergenziale. E invece le risposte non ci sono: non c’è nessun indirizzo e nessuna rassicurazione. Tutto è celato dietro all’alibi del riserbo per permettere agli operatori di fare il proprio lavoro. E la maggioranza di centrodestra quando intende iniziare a fare il suo?” ad affermarlo sono i Consiglieri del Movimento 5 Stelle in Regione Abruzzo Francesco Taglieri, Giorgio Fedele, Domenico Pettinari, Pietro Smargiassi e Barbara Stella che questa mattina hanno tenuto una conferenza stampa sul tema, a cui ha preso parte anche la Senatrice Gabriella Di Girolamo, firmataria di un’interrogazione parlamentare sulla vicenda.
“In Commissione sanità – continuano i 5 stelle – non si è presentato il Direttore Romano, convocato, e non si sono presentati neanche l’Assessore Verì e il Presidente della Regione, che lo hanno nominato.
Il fallimento totale di questa maggioranza nella gestione della crisi è sotto gli occhi di tutti e, mentre chi dovrebbe risolvere i problemi tenta di minimizzarli, migliaia di cittadini vivono in un territorio in cui non è possibile garantire il servizio sanitario e per di più si vedono sbattuti sul dark web i propri dati sensibili, personali e sanitari.
Ora è il momento che il Presidente della Regione indichi la strada e inizi ad assumersi le responsabilità legate al ruolo che i cittadini gli hanno conferito ormai più di quattro anni fa. Chiederemo quindi formalmente al Presidente del Consiglio regionale Sospiri di inserire nella prossima seduta utile un punto all’ordine del giorno che inviti il Presidente Marsilio a relazionare in merito alle azioni messe in campo dalla sua maggioranza, di concerto con la Asl 1, per garantire l’assistenza sanitaria in provincia dell’Aquila e risolvere il problema legato all’erogazione dei servizi. Non di meno dovrebbe riferire su cosa si sta facendo per evitare che tutto si ripeta nelle altre Asl: Lanciano-Vasto-Chieti, Pescara e Teramo. Anche perché le altre Aziende sanitarie, secondo noi, potrebbero giocare un ruolo importantissimo: data la condizione di enorme difficoltà in cui versa la Asl 1, sarebbe opportuno coinvolgere, come si fece durante l’emergenza generata dal sisma 2009, le Asl degli altri territori regionali, così da non isolare il territorio aquilano e i suoi circa 300mila abitanti e snellire i servizi che al momento non sono erogabili.
Per la Asl 1 il danno è fatto – incalzano i 5 Stelle – il sistema è bloccato, gli stipendi per il personale sono a rischio e la prima tranche di dati, corrispondenti a circa 10 GB, sono stati pubblicati sul dark web, dal gruppo che ha rivendicato l’attacco Hacker. Questa pubblicazione, tra l’altro, ha confermato quanto stiamo denunciando ormai dal 4 maggio, quando il Consigliere Giorgio Fedele ha reso nota la pubblicazione del primo referto medico sul deep web che il gruppo di hacker ha pubblicato come “semple” per provare l’avvenuta esfiltrazione dei dati.
Su quali siano le cause che hanno consentito tutto ciò ci auguriamo che sarà aperto un capitolo a parte nelle sedi preposte e nel prossimo futuro. Noi sicuramente continueremo a chiedere lumi anche su questo fronte. E’ probabile che, visto il modus operandi tipico di questi criminali informatici, l’attacco non sia stato volutamente mirato e contro la Asl 1, ma piuttosto che nella ricerca random di sistemi violabili la nostra azienda sanitaria sia stata attaccata in quanto più facilmente penetrabile.
A oggi il centrodestra continua a tacere, o a esprimersi con timide dichiarazioni in politichese, abbandonando a se stessi migliaia di lavoratori sanitari della provincia, senza avere la decenza neanche di esprimere vicinanza alla popolazione: sarebbe il minimo sindacale per chi è alla guida della Regione e che delle Asl, ricordiamolo, ha competenza di controllo e programmazione.
Quello che stiamo vivendo aggrava la situazione di una sanità, come quella abruzzese, già molto critica. I danni enormi sulle liste d’attesa, sulle visite e sugli esami, che già l’hanno messa in ginocchio ora rischiano di affossarla per sempre” concludono.