Il sindaco era stato sospeso dall’incarico di primo cittadino nel luglio 2021 a causa della legge Severino che prevede la sospensione dalla funzione amministrativa con una semplice condanna di primo grado. Il sindaco, eletto nell’ottobre del 2020 a capo di una coalizione civica con pezzi di centrosinistra e centrodestra, era stato condannato per peculato per l’utilizzo dell’auto di servizio della Provincia dell’Aquila per fini personali e non istituzionali: i fatti risalgono al 2014, quando Di Pangrazio era direttore generale dell’ente provinciale.
Al sindaco è stata contestata una spesa di circa 150 euro. La Procura di L’Aquila aveva in particolare modo contestato un viaggio da Avezzano a Roma.
Laconico il commento di Di Pangrazio alla lettura della sentenza: “È finito un incubo durato dieci anni, sono molto provato”.
Ora per il reintegro si attende il provvedimento di revoca della sospensione da parte del prefetto.
Silvio Paolucci. “Sono sinceramente contento per l’assoluzione di Gianni Di Pangrazio, che dopo oltre un anno di sospensione dalla sua carica da sindaco oggi potrà tornare alla guida della città di Avezzano. Un’assoluzione che rende giustizia alla persona, nonostante lo stop imposto dalla legge Severino, che ha di fatto congelato l’azione di un sindaco che ha più volte avuto la fiducia della comunità”, così il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Silvio Paolucci.