Non è bastata al condannato la contestazione del nuovo reato ex art 391 ter del codice penale che riguarda l’ accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte dei detenuti e che può costare da 1 a 4 anni di carcere in più all’aggressore (sembra per il ritrovamento nella sua cella di tre telefoni cellulari) ma ha voluto metterci, come si dice, il carico da novanta malmenando, per il solo fatto di aver visto vincere lo Stato, i 5 che lo hanno scoperto.
Ora i baschi blu sono sotto cura al pronto soccorso cittadino.
Non si conosce la prognosi ma di certo c’è che è giunta l’ora di mettere le mani a un sistema carcerario, quello italiano, troppo lasciato negli ultimi anni in balia di se stesso.
Chissà che il discorso fatto oggi dal neo presidente del Consiglio non porti una svolta. Sarebbe quasi ora se non si vuole confezionare all’intero sistema un autentico disastro: è la posizione di Mauro Nardella, segretario generale territoriale UIL PA polizia penitenziaria.
Marco Marsilio. Un nuovo episodio di violenza nel carcere di Sulmona ha portato al ferimento di cinque agenti di polizia penitenziaria a cui vanno gli auguri miei e della giunta regionale per una pronta guarigione. Un fatto molto grave che evidenzia la situazione difficile in cui operano gli agenti degli istituti di pena abruzzesi. Visti i ripetuti episodi di violenza nei confronti degli agenti interesserò il nuovo ministro affinché provveda a garantire la copertura dei posti in organico, ad oggi scoperti, al fine di un migliore sicurezza durante i turni di lavoro”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.