L’Aquila. I soccorritori dell’Esercito, personale specialisti del 9° Reggimento Alpini, hanno riportato a casa, insieme ai tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, i loro compagni privi di vita e intrappolati da cinque giorni in un canalone del versante Ovest del Gran Sasso.
Si è trattato di un’operazione complessa, condotta congiuntamente dal Soccorso Alpino e dagli Alpieri del 9° Alpini dell’Esercito che, giunti stamane sul luogo dell’incidente, hanno messo in atto le predisposizioni tecniche per il recupero delle salme di Giovanni De Giorgi e Massimiliano Cassa da parte di un elicottero del Corpo Forestale dello Stato.
Le condizioni atmosferiche, anche oggi difficili, hanno reso estremamente impegnative le attività di recupero, che nei giorni scorsi erano state più volte interrotte a causa del forte vento e delle abbondanti nevicate. Soltanto oggi è stato possibile recuperare i corpi dei due Alpini, al termine di un’intensa attività di pianificazione e di coordinamento diretta dal Delegato del Soccorso Alpino, Antonio Crocetta, e a cui hanno preso parte anche specialisti del Corpo Forestale dello Stato, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e il Comandante del 9° Reggimento Alpini, Colonnello Massimo Iacobucci. Da domenica scorsa anche il Comandante della Brigata Alpina Taurinense, Generale Massimo Panizzi, ha seguito le operazioni.
Giunti ai Prati di Tivo sul versante teramano del Gran Sasso e salutati dagli Alpini del 9° Reggimento, che con Massimiliano Cassa e Giovanni De Giorgi avevano condotto numerose missioni dell’Esercito in patria e all’estero, soprattutto in Afghanistan, i genitori e i parenti potranno finalmente riabbracciare i loro cari e soffermarsi con loro nella camera ardente allestita all’interno della Caserma Pasquali dell’Aquila.