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Lavori antisismici sbagliati: sequestrate due scuole superiori a Sulmona

Sulmona. La guardia di finanza dell’Aquila ha sequestrato gli edifici degli istituti scolastici superiori ‘De Nino’ e ‘Morandi’ di Sulmona, oggetto di lavori di messa in sicurezza dichiarati “urgenti” e “necessari” dopo il sisma del 6 aprile 2009. Le indagini hanno rivelato che “le opere di adeguamento erano state eseguite solo in parte e/o in maniera difforme da quanto progettualmente previsto. Il tutto a fronte di rendicontazione che, invece, attestava la piena e conforme realizzazione delle opere”.

Le lavorazioni, eseguite sui corpi di fabbrica 1 e 3 del plesso scolastico hanno determinato pregiudizi statici alle strutture, tali da rendere addirittura non collaudabili evidenziando – indicano i periti – “come in realta’ l’intera struttura non risulti allo stato attuale sismicamente idonea e quindi non possa ospitare in piena sicurezza gli studenti delle due scuole”. Sette gli indagati per falso e truffa in danno dello Stato.

Le opere di adeguamento erano state eseguite solo in parte e in maniera difforme da quanto progettualmente previsto. Il tutto a fronte di rendicontazione che, invece, attestava la piena e conforme realizzazione delle opere. All’esito delle indagini svolte dalla Guardia di Finanza dell’Aquila sono stati posto sotto sequestro due corpi di fabbricato cantierizzati dell’Istituto Tecnico Commerciale “A. De Nino” e dell’Istituto Tecnico per Geometri “R. Morandi” di Sulmona, entrambi interessati ad interventi finalizzati all’adeguamento sismico con lavori dichiarati urgenti e necessari dopo il sisma del 6 aprile 2009.

Il provvedimento eseguito dalle Fiamme Gialle e’ stato emesso dal gip presso il Tribunale dell’Aquila, Giuseppe Romano Gargarella, su richiesta del procuratore della Repubblica Fausto Cardella e dei pm Stefano Gallo e Roberta D’Avolio. Nel procedimento risultano indagate sette persone per reati di falso e truffa in danno dello Stato. I lavori eano stati affidati dalla Provincia all’Ati Fin S.r.l. – Cosman S.r.l. di Roma. Il provvedimento odierno scaturisce dagli sviluppi delle indagini che rivelarono illegittimita’, poste in essere nelle procedure di affidamento degli appalti assegnati dall’Amministrazione provinciale dell’Aquila, per la messa in sicurezza post sisma di istituti scolastici superiori, di Avezzano e Sulmona e che avevano determinato, a dicembre 2012, alcuni provvedimenti restrittivi della liberta’ personale. Le indagini rappresentano lo sviluppo di un’altra vicenda gia’ nota alla cronaca: quella di Massimo Tomeo, imprenditore vastese che, piu’ volte, sul finire del 2013 aveva compiuto gesti eclatanti di protesta, anche barricandosi nell’ufficio del presidente della Provincia dell’Aquila per protestare per i mancati pagamenti da parte dell’Ati Fin S.r.l. – Cosman S.r.l., di prestazioni eseguite dalla sua impresa, la Mcr S.r.l., quale subappaltatrice nei lavori di messa in sicurezza del plesso De Nino – Morandi. Anche grazie alle denunce presentate da Massimo Tomeo, a gennaio 2014 la Guardia di Finanza aveva eseguito il sequestro per equivalente di 250mila euro nei confronti della societa’ Fin (Fubelli Infrastrutture) S.r.l., capogruppo dell’Ati aggiudicataria dell’appalto per la messa in sicurezza dell’istituto scolastico di Sulmona. Gli ulteriori approfondimenti della Procura e della Guardia di Finanza, con l’ausilio di un collegio di consulenti tecnici, hanno ora anche rivelato che le opere di messa in sicurezza effettivamente svolte erano in misura e qualita’ decisamente difformi, per difetto, rispetto alla rendicontazione indicata negli stati di avanzamento lavori liquidati all’appaltatrice.

I consulenti della magistratura hanno inoltre evidenziato come tali lavorazioni, eseguite sui corpi di fabbrica 1 e 3 del plesso scolastico, abbiano determinato pregiudizi statici alle strutture stesse, tali da rendere addirittura non collaudabile l’opera realizzata e “come in realta’ l’intera struttura non risulti allo stato attuale sismicamente idonea e quindi non possa ospitare in piena sicurezza gli studenti delle due scuole”.

C’e’ un’altra vicenda, nota alla cronaca, che si intreccia con questa: quella di Massimo Tomeo, imprenditore vastese che, piu’ volte, sul finire del 2013 aveva compiuto gesti eclatanti di protesta, fino a barricarsi nell’ufficio del presidente della Provincia dell’Aquila per protestare per i mancati pagamenti da parte dell’Ati Fin – Cosman di prestazioni eseguite dalla sua impresa, la Mcr Srl, subappaltatrice nei lavori di messa in sicurezza del plesso De Nino – Morandi: anche grazie alle denunce presentate dal Tomeo, a gennaio 2014 la Guardia di finanza dell’ Aquila aveva eseguito il sequestro per equivalente di 250mila euro nei confronti della societa’ Fin (Fubelli Infrastrutture) Srl, capogruppo dell’Ati aggiudicataria dell’appalto per la messa in sicurezza della scuola.

Gli ulteriori approfondimenti della procura e della Guardia di finanza, con l’ausilio di un collegio di consulenti tecnici, hanno ora anche rivelato che “le opere di messa in sicurezza effettivamente svolte erano in misura e qualita’ decisamente difformi, per difetto, rispetto alla rendicontazione indicata negli stati di avanzamento lavori liquidati all’appaltatrice”.

Scuola si costituisce parte civile. “Ci costituiremo parte civile nei confronti di coloro che hanno mal operato nella messa in sicurezza della scuola” di Sulmona oggetto di un’inchiesta della magistratura culminata stamani con il sequestro di due corpi di fabbricato. Questo il commento del presidente della Provincia dell’Aquila, Antonio Del Corvo. “Le irregolarita’ dell’impresa in un intervento di tale rilevanza – aggiunge – hanno causato disagi troppo ingenti agli studenti, rallentando in maniera determinante la conclusione dell’opera. Del resto, l’Amministrazione provinciale, gia’ due anni fa aveva risolto il contratto con l’impresa, sospendendo l’erogazione dei pagamenti. L’arrivo della perizia commissionata dalla Procura conferma quanto sospettato e sostenuto nella rescissione del contratto; rescissione, tra l’altro, impugnata dall’imprenditore disonesto – sono parole di Del Corvo – con richiesta di risarcimento danni di dieci milioni di euro. La perizia permettera’ agli uffici della Provincia di elaborare la variante per l’avvio dei lavori che restituiranno l’istituto scolastico De Nino-Morandi agli studenti, secondo le norme di sicurezza sismica. La vicenda fa emergere la necessita’ di effettuare le verifiche di sismicita’, che ad oggi, solo pochi Comuni, hanno effettuato. Ci scusiamo per il disagio causato e ci adopereremo per trovare una soluzione piu’ adeguata alle esigenze degli studenti e dell’attivita’ didattica a loro dedicata”.