Ricostruzione L’Aquila, Massimo Cialente si appella all’Europa

L’Aquila. Dopo aver scritto al presidente Napolitano e al premier Renzi il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, si rivolge ora al neo presidente della Commissione europea, ai commissari, al presidente del Parlamento europeo, ai parlamentari europei, ai capi di Stato e di governo dei Paesi dell’unione europea lanciando una sorta di “Sos” per la ricostruzione dell’Aquila devastata dal sisma del 6 aprile del 2009. Ricostruzione per la quale occorrono ancora ingenti risorse.

Ciò che in sostanza chiede il primo cittadino – il quale ricorda che L’Aquila è la quarta città universitaria d’Italia e seconda città d’Italia per numero di edifici storici vincolati dal ministero dei Beni culturali – è che l’Europa consenta all’Italia di contrarre un mutuo anche se si andrebbe a sforare il limite imposto dai vincoli di finanza pubblica.

Questa la strada indicata dal primo cittadino: “andare a contrarre un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti, che in Italia dispone di ingenti risorse, o con la Bei, o con un pool internazionale di banche, assicurando così la restituzione alla nostra gente, all’Italia e all’Europa, di questo pezzo importante di territorio, una speranza di vita agli aquilani e un progetto di vita ai nostri giovani. Operazione di mutuo che l’Italia, già ora, potrebbe agevolmente e tranquillamente onorare”.

“Non è assolutamente possibile che una regola di bilancio, un frutto di una burocrazia a volte senz’anima – scrive il sindaco in una lettera inviata per conoscenza anche al presidente della Banca europea degli investimenti, al presidente della Bce e al sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri con delega alle Politiche e agli Affari europei – possa essere più importante dell’uomo, del cittadino colpito da un dramma collettivo, del futuro di un insieme di abitanti dell’Europa Unita. Chiedo pertanto, ancora una volta, e a tutti chiedo il sostegno, che l’Unione Europea valuti la possibilità di recepire, nella sede e nella forma che sarà ritenuta più idonea, con l’intervento del Governo Italiano, la mia proposta di sindaco e di cittadino europeo: ‘in caso di calamità naturale, riconosciuta come tale dall’Unione Europea e per la quale, quindi, sono stati concessi finanziamenti del fondo di solidarietà, lo Stato membro è autorizzato a intervenire, per l’opera di ricostruzione, con finanziamenti pari al massimo 15 volte quanto finanziato con il fondo di solidarietà, senza che questo incida sul patto di stabilità. Lo Stato membro – continua il sindaco – concorderà con l’Unione Europea il cronoprogramma degli interventi e quindi degli investimenti e trimestralmente rendiconterà l’utilizzo delle spese. Signor Presidente, signore e signori tutti, colleghi Sindaci (la lettera è stata inviata anche ai sindaci italiani ed europei oltre che al presidente Anci) L’Aquila sta ricostruendo con grande rigore, risparmiando su quelle che erano le previsioni di spesa, ma il fattore tempo è determinante per restituire un futuro alla comunità. I centri storici e l’insieme delle loro peculiari funzioni culturali, amministrative ed economiche, sono l’identità dei cittadini. In quest’ultimo anno i giovani stanno andando via perchè non vedono prospettive certe. Sino ad oggi hanno accettato di vivere una vita sospesa sulle macerie, ma senza certezze di tempi non possono più costruire un progetto di vita. L’Aquila, il suo comprensorio, stanno morendo. Credo che la ricostruzione dell’Aquila, da un punto di vista economico, sia una responsabilità dell’Italia, ma da un punto di vista politico e soprattutto morale, sia una responsabilità di tutti i popoli europei. Facciamo sì, tutti insieme, che l’Europa, in questa vicenda, possa mostrare il suo vero volto, quello in cui noi abbiamo creduto e crediamo e che il nostro Governo vuole contribuire a costruire giorno per giorno: l’Europa dei Popoli, delle Nazioni, delle Regioni, delle Città. Di tutti richiamo l’attenzione – conclude Cialente – a tutti chiedo un sostegno politico, a tutti, dalla mia martoriata e laboriosa Città che vuole rialzarsi, un saluto affettuoso in attesa di una risposta certa alla mia proposta”.

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