L’Aquila. Giorni impegnativi per i soccorritori del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, che in meno di 48 ore, sono intervenuti in due complesse operazioni di recupero.
Nella giornata di ieri, sulla parete Est di Pizzo Cefalone sul Gran Sasso (versante aquilano), hanno provveduto alle operazioni di soccorso di tre studenti milanesi di diciannove, ventuno e ventisette anni.
I tre, a causa dei fitti banchi di nebbia che a tratti stavano oscurando il Gran Sasso, hanno smarrito il sentiero che avrebbe dovuto condurli in cima e sono rimasti inchiodati su una parete rocciosa.
Mal equipaggiati e privi dell’attrezzatura necessaria hanno allertato il 118 che in breve tempo, grazie all’intervento dell’elisoccorso e di una squadra a terra del Cnsas, ha provveduto al recupero verricellando i tre per ben 60 metri.
Spossati e terrorizzati ma in buone condizioni di salute G.P., R.M. e R.A. sono stati ricondotti dall’elicottero all’arrivo della funivia di Campo Imperatore.
Purtroppo non sono mancati incidenti neppure sul versante teramano del Gran Sasso. Stamane sulla ferrata Ricci, via che conduce a Corno Grande, un ragazzo di tredici anni mentre stava salendo con il padre è stato investito dalla caduta di un masso.
A seguito di un violento colpo al ginocchio destro, il padre del ragazzo ha allertato il rifugio Franchetti che repentinamente ha inoltrato l’allarme al 118.
Qualora le condizioni meteo non avessero consentito il recupero con l’elicottero, si sarebbe recata sul luogo dell’incidente una squadra di terra del Soccorso Alpino approntata ai Prati di Tivo fin dal primo allarme.
Fortunatamente il recupero in elicottero ha accelerato le operazioni di soccorso.
Verriccellato dal tecnico di elisoccorso del Soccorso Alpino, A. H., residente a Monterotondo, è stato immediatamente trasportato all’ospedale dell’Aquila, ma è comunque in buone condizioni.