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L’Aquila, sale operatorie del San Salvatore a rischio per carenza di personale

L’Aquila. Il blocco operatorio dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila versa in uno stato di gravissima sofferenza a causa della mancanza di personale.

È questo il grido d’allarme lanciano dal sindacato dei medici, l’ANAAO e dalla Cisl-sanità, che temono le conseguenze negative sull’utenza e sul numero di interventi chirurgici che, a partire dal prossimo 1 luglio, potrebbero diminuire sensibilmente.  

“Nel corso degli anni – spiegano meglio Alessandro Grimaldi, segretario ANAAO della provincia dell’Aquila e Gianfranco Giorgi, responsabile Fp-Cisl sanità della provincia dell’Aquila – si è assistito ad un progressivo decremento delle risorse e  del personale del comparto, infermieri e ausiliari, tanto che ad oggi gli infermieri professionali che prestano servizio all’interno del Blocco Operatorio del San Salvatore sono appena 36,  coadiuvati da 10 operatori socio-sanitari e da due caposala. Per rendersi  conto di quanto sia grave l’attuale situazione basti sottolineare che, nel 2009, il personale presente nelle sale operatorie era di gran lunga superiore  a quello attuale tra infermieri e ausiliari”.

L’emergenza riguarda anche gli anestesisti, figure professionali indispensabili per gli interventi chirurgici, “il cui numero – sottolineano – non è adeguato alle reali necessità: risulta ancora vacante un posto in pianta organica, mentre un’altra unità andrà a breve in maternità. Inoltre, il progetto obiettivo per gli anestesisti, varato dalla Asl e volto alla riduzione delle liste di attesa, non è stato ancora rinnovato dalla Asl per carenza di fondi. L’attuale condizione, anche facendo ricorso a lavoro incentivato per gli anestesisti ed il personale del comparto, non consente di utilizzare al meglio le potenzialità del blocco operatorio dell’ospedale aquilano, dotato di otto sale operatorie più due dedicate. Uno stato di fatto che produce un evidente allungamento delle liste di attesa”.

ANAAO e Cisl sanità ricordano che “la Asl è stata più volte messa al corrente della carenza di personale  nelle sale operatorie, senza che sia stato preso alcun provvedimento. Tutto quanto sopra porterà, a partire dall’1 luglio – sottolineano Grimaldi e Giorgi – ad una netta contrazione delle sedute operatorie, a disposizione delle singole unità operative dell’area chirurgica, con un conseguente, ulteriore, allungamento delle liste d’attesa. La riduzione delle prestazioni chirurgiche comporterà, di fatto, un aumento della mobilità passiva con l’utenza costretta a rivolgersi ad altre strutture regionali ed extraregionali. Una carenza di personale che si allarga a tutto l’ospedale, come più volte denunciato, e che rischia di compromettere l’attività e le prestazioni di tutti i dipartimenti e le unità operative del San Salvatore”.