Castel di Sangro, ricompare il ‘dosso maledetto’: la denuncia dell’associazione Sulla Buona Strada

ss652Castel di Sangro. Era settembre 2013 quando, grazie a un  intervento sollecitato dai cittadini, in poche ore sparì quello che in moltissimi conoscevano come “Il dosso maledetto”, un vero e proprio incubo per gli automobilisti, un pericolosissimo “trampolino di lancio” ubicato al chilometro 13+600 della SS. 652 Fondovalle del Sangro in prossimità del cavalcavia “Valle Salice II” , che ricade nel Comune di Castel di Sangro a stretto confine con Rionero Sannitico.

All’epoca il dosso, oltre a provocare numerosi danni meccanici a veicoli in transito, fu causa o quanto meno concausa  di un grave incidente stradale, che vide come protagonisti due giovani turisti campani, scampati a cattiva sorte solo per provvidenziale fortuna, atteso che la lama del  “guard  rail”   metallico posto a protezione della scarpata di pertinenza alla sede stradale trafisse l’abitacolo della loro auto.

Oggi a distanza di pochi mesi tutto è come prima, poiché il “dosso maledetto” è ricomparso. A denunciare il tutto è intervenuta l’associazione ‘Sulla Buona Strada’ di Castel di Sangro, presieduta da Mario Loparco, nata per occuparsi di sicurezza ambiente e legalità e reduce da una battaglia finalizzata a scongiurare la chiusura del distaccamento Polizia Stradale di Castel di Sangro.

“Chiediamo all’ente proprietario della strada e agli organi istituzionali competenti di intervenire tempestivamente per ripristinare definitivamente questo pericoloso  tratto di strada che costituisce un vero e proprio pericolo per i numerosissimi utenti che vi transitano quotidianamente – commentato a nome del direttivo Pierluigi Monaco e Domenico Caruso, rispettivamente vice presidente e segretario  dell’associazione – E’ inammissibile che nessuno fino ad oggi abbia segnalato la ricomparsa del dosso, ma soprattutto che non si sia provveduto a sostituire quella lama di guard-rail introflessa, instabile e piegata come conseguenza dell’incidente avvenuto lo scorso anno e che nello stato in cui versa non assolve alla funzione di protezione, considerato che si trova a ridosso della scarpata che “apre” al cavalcavia “Valle Salice II”.  Nel caso ciò non avvenga in tempi brevissimi – aggiungono – ci riserviamo di intraprendere azioni forti e decise e se occorre anche rivolgendoci agli organi competenti, denunciando eventuali omissioni, inadempienze e responsabilità oggettive che verranno ravvisate. L’immediato ripristino dei luoghi d’altronde è contemplato nel codice della strada e non solo. Non siamo abituati a basarci su ciò che i politici dicono che hanno intenzione di fare in futuro per la sicurezza e le infrastrutture, specialmente in periodo pre-elettorale, ma ci basiamo su dati di fatto che a quanto pare evidenziano palesemente che attualmente lo stato d’uso della fondovalle specialmente sul tratto del cavalcavia Salice è a rischio per gli automobilisti, e nessuno sta intervenendo, tutto tace“. Nei prossimi giorni l’associazione chiederà un incontro con i vertici ANAS e le Prefetture competenti.

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