Campo (in)Felice: il far west in pieno Parco

Campo Felice. Scarichi fognari direttamente sui prati, gare di fuoristrada su neve con totale azzeramento della vegetazione trasformata in una distesa di fanghiglia, ruspe, camion e pietrisco del cantiere della galleria ANAS di Serralunga su vegetazioni rarissime che teoricamente sarebbero tutelate a livello europeo.

Tutto questo succede a Campo Felice, nel cuore del Parco Sirente-Velino, e a denunciarlo sono le associazioni LIPU, Altura, Stazione Ornitologica Abruzzese ONLUS, Pronatura Abruzzo, Ass. Noi Per Lucoli ONLUS, Mountain Wilderness, Gruppo Naturalisti di Rosciolo e Salviamo L’Orso, che descrivono quelle che un tempo erano “praterie ricchissime di specie, habitat rarissimi e unici trasformati in un cantiere con la totale asportazione o copertura del cotico erboso. Il tutto condito con un po’ di liquami che si riversano da pozzetti evidentemente non gestiti”.

“L’area della Piana di Campo Felice è una conca carsica dall’elevato interesse conservazionistico” spiegano in una nota. “Nel sito, infatti, viene registrata la presenza di numerosi habitat tutelati dalla Comunità Europea. Le aree umide conservano specie floristiche uniche di importanza nazionale per il mondo vegetale, a rischio d’estinzione, oltre che a specie endemiche e di grande significato biogeografico. Molte sono le specie animali presenti come il Gracchio corallino, la Coturnice, il Lupo, l’Orso e il Tritone crestato”.

Le associazioni hanno scritto agli enti competenti, la Regione Abruzzo e l’Ente Parco in primis, esprimendo un “profondo rammarico nel dover prendere atto di una situazione che appare totalmente fuori da ogni controllo, senza alcuna forma di prevenzione attiva dei danni a fauna e flora e alle caratteristiche idro-geologiche del sito, compresa la qualità delle acqua superficiali e sotterranee. Tutto ciò in un’area che, almeno teoricamente, sarebbe protetta a livello europeo e di facile accesso per i controllo da parte degli organi destinati a tali mansioni. Chiediamo un immediato intervento repressivo facendo rispettare le numerose leggi, da quelle comunitarie a quelle nazionali e regionali poste a tutela di Campo Felice, anche per il ripristino immediato dello stato dei luoghi”.

 

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