L’Aquil. Dario Franceschini in visita all’Aquila per parlare di ricostruzione dopo il terremoto del 2009.
Il nuovo ministro ai Beni Culturali è tornato nella città ferita dopo la visita che fece proprio all’indomani del sisma come privato cittadino (anche se ai tempi Franceschini era segretario del Pd. Franceschini ha camminato nuovamente nella zona rossa, un ‘tour’ che lo ha messo di fronte al fatto che, sebbene tanto sia stato fatto in quasi cinque anni, ci sono ancora “tanti ritardi e promesse non mantenute. So anche che non si può ricostruire questo centro storico così meraviglioso solo con l’impegno delle risorse locali o con regole di ordinanza. La nostra sfida ora è quella per un progetto di ‘L’Aquila viva’, per consegnarla in cinque anni al resto del mondo, con gente felice e con una potenzialità turistica enorme”.
Accompagnato dal sindaco Massimo Cialente e dalla senatrice sempre del Partito Democratico, Stefania Pezzopane, il ministro è dell’avviso che “un bel museo non serve a niente, ci vuole una città viva. Ecco perchè la sfida tutta italiana è quella di riconsegnare L’Aquila in cinque anni agli aquilani, ma nello stesso tempo farla ridiventare quella meraviglia architettonica che era, in un contesto di città vissuta”.
Rispondendo a chi, tra i giornalisti, gli ha chiesto il modo in cui lo Stato intende trovare le risorse per proseguire i lavori in quello che è stato più volte definito il cantiere più grande d’Europa, ha poi aggiunto: “So bene che ad aprile finiranno i finanziamenti e il Governo affronterà anche il nodo delle risorse, ma probabilmente verranno rintracciate senza nuove tasse”.
“Sono soddisfattissimo dell’incontro con il ministro Franceschini – è stato il commento del primo cittadino -. Si è trattato di un momento positivo per la città. Noto un cambio di passo, è una svolta rispetto ad altri governi. Lui è arrivato a L’Aquila pochi giorni dopo che io l’ho chiamato e ha condiviso con noi di fare de L’Aquila una grande scommessa e una questione nazionale da risolvere in cinque anni. Soprattutto vedo un governo impegnato seriamente a risolvere la questione aquilana”.