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Villalago, il Comune impone un’autorizzazione per la vendita porta a porta: è polemica

Villalago. Univendita (Unione italiana vendita diretta) ricorrerà davanti al prefetto contro l’ordinanza del sindaco di Villalago, Fernando Gatta, che impone il rilascio di un’autorizzazione da parte dell’amministrazione comunale per poter svolgere l’attività di vendita a domicilio.

“Comprendo perfettamente e sono dalla parte del sindaco nella sua azione di contrasto contro i criminali che si spacciano per venditori porta a porta – dichiara il presidente di Univendita Ciro Sinatra -come associazione dobbiamo però contrastare con fermezza provvedimenti come l’ordinanza del 20 febbraio che, nell’intento di colpire fenomeni criminosi, finisce per criminalizzare un intero comparto economico e si pone in contrasto con la legislazione nazionale che regola la materia”.

Nel dettaglio l’ordinanza impone alle aziende che vogliono “esercitare forme speciali di vendita” di fare domanda agli uffici comunali di Villalago citando l’articolo l’art 19 del D.Lgs. 114/1998. 
“Il punto – spiega Sinatra – è che la legge nazionale richiede alle aziende di segnalare lo svolgimento della propria attività al Comune in cui esse hanno sede ed inoltre di comunicare all’autorità di pubblica sicurezza dello stesso Comune l’elenco dei propri venditori. L’autorità di pubblica sicurezza effettua una accurata verifica preventiva dei requisiti di onorabilità dei venditori e per fare ciò dispone di strumenti, sicuramente più efficaci, di quelli di cui potrebbe disporre un Sindaco. Solo al termine di questa verifica viene rilasciato al venditore un tesserino di riconoscimento. In questo quadro la comunicazione preventiva richiesta dal sindaco non servirebbe ad aumentare la sicurezza dei cittadini ed imporrebbe ulteriori oneri burocratici alle aziende”.

Inoltre Univendita contesta nell’ordinanza il riferimento alla Legge regionale 135/1999 che, disciplinando il commercio al dettaglio su aree pubbliche (cioè gli ambulanti dei mercati), nulla ha a che spartire con la vendita a domicilio. In ultimo all’ordinanza manca un termine temporale, elemento necessario quando si affrontano questioni di ordine pubblico. 
“Univendita è nata nel 2010 per rappresentare l’eccellenza della vendita a domiclio -conclude Sinatra- e si è subito dotata di una ‘Carta dei Valori’ e di un ‘Codice etico’ per promuovere un sistema virtuosoriconosciuto e applicato da tutti i soci. Le imprese associate si impegnano ad agire nel rispetto di valori fondamentali e irrinunciabili e a diffondere nel settore della vendita diretta comportamenti etici e sostenibili. «Le pratiche commerciali disoneste devono essere perseguite con la massima determinazione -conclude Sinatra-, ma è inaccettabile che ai venditori a domicilio, per comportamenti tenuti da chi nulla ha a che spartire con il nostro settore, sia impedito di svolgere un lavoro onesto con cui mantengono le loro famiglie. Ricordo, infatti, che in questi anni di crisi per i tradizionali canali del commercio la vendita diretta a domicilio ha continuato a crescere”